COPPIA, CRISI, AMORE
Nell’esperienza amorosa tra due esseri ciascuno dei due è la grande incognita dell’altro. Questo ci rende vulnerabili, ci fa percorrere sentieri strani, a volte incomprensibili, facendoci sentire in bilico tra paura e gioia. Permettere all’altro di influenzare con la sua libertà il nostro destino è quello che nel mondo liquido moderno -dove tutto scorre sempre più veloce, in superficie, ed è difficile che le relazioni, i rapporti trovino il tempo per condensarsi e coagularsi- spaventa di più. Si predilige un’idea di amore fatto di episodi distinti, brevi e appassionati, consumati con la consapevolezza a priori della loro fragilità e brevità. La visione consumistica in cui siamo inseriti predilige prodotti pronti per l’uso, risultati senza troppa fatica, assicurazioni contro i rischi e garanzia del tipo “soddisfatti o rimborsati”. Anche il desiderio, da sempre compagno di viaggio dell’amore, viene sostituito dalla voglia: il desiderio va curato, coltivato, implica una cura prolungata, un procrastinare nel tempo, una difficile negoziazione, senza soluzioni scontate, con compromessi dolorosi e tutto questo contrasta con la velocità del mondo moderno e con la visione ‘tutto e subito’; la voglia invece ha perso i fastidiosi attributi del desiderio e si è concentrata soprattutto sull’obiettivo da raggiungere. Quando una relazione è pilotata dalla voglia segue un modello dello shopping: al pari di altri prodotti di consumo è fatta per essere consumata velocemente e con l’idea di potersene disfare senza problemi.
Una relazione è un investimento come tutti gli altri, ci metti tempo, denaro, fatica che avresti potuto riservare ad altri scopi, cosa che però non hai fatto nella speranza di compiere la scelta giusta e che tutto ciò che hai perduto o che non hai guadagnato sarebbe stato recuperato con gli interessi nel corso del tempo. Se investi in una relazione, il genere di profitto che ti aspetti è, prima e più di ogni altra cosa, sicurezza nei suoi svariati significati: di una mano che ti aiuta nel momento del bisogno, di sostegno nel dolore, di compagnia nella solitudine, di soccorso nei guai, di consolazione nella sconfitta e di plauso nella vittoria. Però, le promesse di fedeltà alla relazione, una volta che questa è stabilita, sono insignificanti nel lungo termine. Ti verrebbe mai in mente di pronunciare un giuramento di fedeltà alle azioni che hai appena acquistato dal tuo promotore finanziario? Di non guardarti mai intorno laddove possano presentarsi occasioni migliori? La prima cosa che gli azionisti seri fanno ogni mattina è aprire il giornale e consultare il listino azionario per scoprire se è tempo o meno di vendere. La medesima cosa accade con l’altro tipo di azione: le relazioni sentimentali. Solo che in questo caso non c’è nessuna borsa valori e nessuno che si sobbarca per te l’onere di calcolare le probabilità e valutare le possibilità. E quindi ci devi pensare tu, giorno dopo giorno, da solo.
Avere una relazione significa un mucchio di grattacapi, ma soprattutto vivere nella perpetua incertezza. Non potrai mai essere realmente, pienamente sicuro di cosa fare, né certo di aver fatto la cosa giusta o di averla fatta al momento giusto. Fino a quando le relazioni sono viste come investimenti redditizi, come garanzie di sicurezza e soluzioni ai problemi, non c’è via di scampo: testa perdi, croce vince l’altro. La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto sembra fare la relazione sentimentale. In una relazione puoi sentirti altrettanto insicuro di quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia.