CORPO E DISTURBI ALIMENTARI
Oggi affiderò la tematica relativa a corpo e disturbi alimentari (che avevo annunciato di affrontare nel post “Guarire dai disturbi alimentari”) alla testimonianza di una ragazza che soffre di bulimia (ma il discorso vale parimenti per anoressia, binge eating disorder, obesità e Dca-nas), perchè le sincere parole di chi ci è passato e sa cosa significa sono molto più esplicative di tante parolone di uno specialista o di cose che si leggono sui libri…
“L’avere o meno un disturbo alimentare non è assolutamente una questione esclusivamente di peso, questa enorme cavolata non sta né in cielo e né in terra. Questa enorme cavolata che pure mi ha fregata per anni, e che proprio per questo adesso non posso sentir dire neanche per sbaglio.
Io, quando mi sono ammalata, dopo pochi mesi di anoressia, sono passata alla bulimia, che è la malattia contro cui combatto tutt’ora. Io ero normopeso prima di ammalarmi, e sono rimasta normopeso durante tutte le fasi della malattia anche se ovviamente ho avuto delle oscillazioni di peso, ma comunque sempre entro l’ambito del normopeso, e sono anche adesso normopeso (mi riferisco al normopeso secondo il bmi). Dunque, dato il mio perenne normopeso, adesso qualcuno vorrebbe venire a dirmi che dunque non sono mai stata malata? Ma non diciamolo neanche per scherzo. Questo del peso è un luogo comune che dovrebbe essere sfatato al più presto. È un luogo comune in cui anch’io a suo tempo ho creduto, che mi ha permesso di auto-giustificarmi per anni nel mio non chiedere aiuto a nessuno, perché tanto dall’esterno non si vedeva niente di particolare, per cui le persone ottuse non pensavano che io avessi alcuna malattia, ed io stessa cercavo di convincermi di questa bugia che poiché il mio peso era normale, allora io non ero “abbastanza malata”. “Grazie” a ciò, che mi faceva pensare che in fondo era una situazione che potevo gestire perché non ero sottopeso, sono passati anni prima che riuscissi a trovare forza e coraggio per chiedere aiuto. Anni d’inferno.
Ho passato anni a rovinarmi la vita con la bulimia, periodi in cui mi abbuffavo e mi procuravo il vomito tassativamente cinque-sei volte al giorno, in cui a malapena riuscivo a tirare avanti con la scuola e poi non facevo nient’altro, vita sociale ridotta a zero, perché tutta la mia vita era solo il dca; anni in cui ho perso occasioni, possibilità, in cui mi sono bruciata la possibilità di fare tutte le cose che una teenager dovrebbe poter fare, anni in cui mi sono riempita la testa di ossessioni, di ansie, di disturbo alimentare. Anni di vuoto. Anni che ho sprecato, perso, buttato via, e che non mi ridarà indietro nessuno, non riavrò nessuna delle cose, delle persone e delle occasioni che mi sono lasciata sfuggire. Ma poiché in tutto questo ero sempre normopeso, adesso non venite a dirmi che non ero malata.
UN DCA E’ QUELLO CHE HAI IN TESTA, NON E’ UNA COSA CHE IL CORPO PUO’ DIMOSTRARE, A NESSUN PESO.
Ficcatevelo bene in testa!!!!!”
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