“C’ERA UNA VOLTA”: LA COPPIA ESCE DALL’INCANTESIMO
Spesso nelle coppie uno dei due partners si pone la domanda: “Avrò scelto la persona giusta?” (Ma è una?). Prima ancora di incontrarsi ogni individuo fa un lavoro di immaginazione per costruire la persona ideale. Nell’innamoramento si pensa di aver trovato la realizzazione di questo ideale. Un particolare diventa tutto. L’altro viene condensato in ciò che abbiamo visto in lui. Poi nella quotidianità si passa dalla situazione immaginata a quella reale. Certo l’innamoramento aiuta a decollare, è una spinta ideale. Ma in seguito è necessario uscire dall’incantesimo e confrontarsi con la realtà di chi ci sta di fronte, con i suoi lati belli e anche con quelli oscuri. Spesso le nostre aspettative ideali ci confondo le idee, pensiamo che non ci debba essere niente di negativo. Quando incontriamo l’altra persona, essa non deve essere giusta a priori, lo diventerà man mano curando il nostro legame.
Oggi chiediamo di vivere una relazione di qualità, cioè trovarci bene, avere un buon livello di dialogo, avere vicinanza emotiva, il calore della relazione. Nella propria esistenza il primo rapporto affettivo a due che si vive è quello con la madre. La nostra storia affettiva lascia un’eredità, a volte anche con qualche buco. Quando si riattiva l’affettività, si crea l’aspettativa di medicare le ferite che mi porto dentro, l’illusione di colmare tutte le carenze che io ho avuto o che ho creduto di avere. Nella coppia si mettono sullo schermo le vicissitudini occorse con altri “attori”. Le situazioni affettive riattivano ciò che accadeva con altre persone significative. Nella coppia è quindi sempre necessario un lavoro di differenziazione tra ciò che appartiene a me, al mio mondo interno e ai miei fantasmi (o scheletri nell’armadio) e ciò che invece oggettivamente appartiene all’altro e al suo mondo.
Spesso nelle coppie è facile sentire la frase: “Non sei più quella di prima!”. Per forza e per fortuna, dico io, non sei mica una mummia! A parte le modifiche naturali dovute alle fasi di passaggio del ciclo di vita, una certa dose di cambiamento è auspicabile che ci sia in ogni processo di crescita umana. Ma questo non vuol dire per forza peggioramento. L’altro non è più la persona romantica che ti portava i fiori la domenica? Se la cosa ti manca puoi sempre chiederla, oppure riflettere su come è stato necessario nella vostra storia attuare un cambiamento, forse all’inizio era bello ciò che c’era, ora invece siete cresciuti ed è naturale che alcune cose non ci siano più, l’importante è concentrarsi sulla forza del sentimento, su ciò che è necessario come ingrediente, su cosa sarebbe bello averne ancora po’ e su quanto invece di sorprendente e nuovo è accaduto nella vostra relazione.
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