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DISTURBI ALIMENTARI E SESSUALITA’

DISTURBI ALIMENTARI E SESSUALITA’

Il mondo di oggi, in cui viviamo, propone ed impone un modello femminile di magrezza obbligatoria, come se l’unico modo possibile di essere attraenti e desiderabili, fosse associato esclusivamente alla taglia quaranta. La televisione, le riviste modaiole, lentamente, ma costantemente, hanno sdoganato un’ immagine di donna magra, ossuta, legnosa, poco morbida o accogliente sul piano corporeo, che evoca fantasie di mal nutrizione, più che erotiche-sessuali, creando un’associazione mentale tra magrezza, bellezza e sessualità.

Esiste una correlazione tra oralità e sessualità? In effetti sì, sia sessualità che oralità oggi, sembrano abitare in una cornice temporale ed ambientale, fatta più di patologia che di piacere.

Due patologie importanti, della sfera oro-alimentare, sono:

1-Anoressia nervosa

2-Bulimia nervosa.

1- La prima viene caratterizzata dall’incessante riduzione di assunzione di cibo, fino al totale rifiuto, patologia che può sfociare in un quadro di dimagrimento estremo e morte.

2- La seconda è caratterizzata da un’assunzione convulsa di elevate quantità e qualità di cibo, e l’adozione da parte della donna che ne soffre, di strategie di eliminazione dello stesso, tramite il vomito o l’assunzione di farmaci che velocizzano il metabolismo basale e/o lassativi.

Queste dolorose ed estenuanti patologie, sono caratterizzate in termini psichici, da un sentimento di vuoto e solitudine, che crea un circolo vizioso tra insorgenza e mantenimento delle patologie; sentimenti che trovano un’interfaccia, quasi obbligatoria, nella dimensione sessuale. I due ambiti, spesso trattati e considerati in termini separatistici, devono essere considerati all’interno di una cornice univoca, tenendo ben presente la dimensione complessa del significato di sintomi, apparentemente disgiunti tra loro. Il cibo, assume un significato emotivo, consolatorio e compensatorio, di una pregressa ed assoluta mancanza d’amore e nutrimento, per un’anima malata e sofferente, depauperata d’attenzioni, cure ed energie psichiche. Il cibo, diviene un’amante, una madre accogliente, un utero caldo ove potersi rintanare, un chiaro sostituto d’amore. Mentre l’anoressica rifiuta il cibo, l’anoressica sessuale, nega a se stessa la possibilità di sperimentare sensazioni erotiche. In entrambe le malattie il problema del “controllo” è centrale e fondamentale, queste donne temono di perderlo e di trovarsi in balìa delle proprie pulsioni e bisogni. Digiuno e negazione dei bisogni, sono il fulcro di queste due patologie. La bulimica sessuale invece, alterna periodi caratterizzati da una sessualità intensa, convulsa, praticamente bulimia, caratterizzata da un incessante susseguirsi di amanti, di cui però non sente alcun sapore; ad altre fasi della vita intima, caratterizzati da astinenza sessuale, alternando bisogno, colpa, vergogna ed espiazione della colpa (tramite vomito, lassativi o, rituali distruttivi).

Il cibo e la fame nervosa ed emotiva, sono metafore di espressioni emozionali complesse e profonde, sono manifestazioni di esperienze eccessive e destruenti, per un corpo estremamente fragile ed una psiche compromessa e sofferente.

Un percorso di psicoterapia diventa obbligatorio, per lenire sofferenze dell’anima, accudire un corpo affamato e mal nutrito e, restituire alle donne che ne soffrono, una buona qualità di vita.

Per commenti e chiarimenti, scrivi a info@spazioaiuto.it