ANORESSIA: CONSIGLI PER GENITORI E AMICI
Se come genitori siete coinvolti nel problema dell’anoressia, probabilmente vi sentirete inutili e molto ansiosi. Vi sentirete colpevoli e vi stupirete del fatto che c’è ancora qualche modo per poter aiutare vostro figlio ad aumentare di peso.
Colpevolizzare non è l’approccio giusto e non è tanto meno costruttivo. Il problema, si sa, vi coinvolge profondamente. I figli possono aver assimilato le vostre forme, le vostre relazioni con il cibo, la tendenza ad affrontarlo con preoccupazione o sforzandosi, il vostro particolare modo di pensare, le sensazioni di ansietà e la scarsa stima di voi stessi. Probabilmente queste caratteristiche possono qualche volta venire modificate o celate. Più importante è il modo che avete sviluppato per affrontare i problemi e la natura delle vostre relazioni di coppia. Alcuni matrimoni sono tenuti insieme dai figli. Altri genitori sono invece isolati dal resto del mondo e pretendono che i loro figli facciano altrettanto. Una tale richiesta può provocare una forte tensione nervosa al giovane, che ha bisogno di crearsi un collegamento tra i valori inculcati dai genitori e quelli offerti dal mondo esterno. Ricordate che i figli ci possono aiutare a rimanere in contatto con un mondo che cambia sempre e rapidamente. Avete mai condiviso realmente le vostre paure e le vostre esperienze, inclusi gli anni adolescenziali, con loro o con qualcun altro? Ripensando alla vostra giovinezza, giudicate come avete fatto fronte ai problemi e se avreste potuto affrontarli meglio, magari mettendovi meno sulle difensive. Siate sinceri e solo allora potrete avere la forza di aiutare vostro figlio sofferente. E’ facile che abbiate giudicato male i bisogni dei figli precedenti l’inizio dell’anoressia. Altri modelli di comportamento e motivi di tensione possono sorgere all’interno di una famiglia in cui è presente l’anoressia.
Tu, familiare o amico, puoi avere un ruolo vitale nell’aiutare il tuo caro a guarire. Senza il tuo coinvolgimento, contrariamente a quello che può sembrare, l’anoressica sentirà di tradirti maggiormente se guadagna peso. Perché il sintomo è solo una drammatica richiesta di aiuto e ascolto. Allo stesso tempo, puoi intuire la sua rabbia per la situazione in cui si trova. Per comprendere il disagio e riuscire ad ottenere un cambiamento, coloro che circondano l’ammalato devono riuscire a comprendere la difficile situazione dell’anoressia e la parte che essi stessi svolgono. Possono così, oltre ad offrire un supporto, cambiare se stessi. Interessarsi ai problemi dei propri figli NON significa obbligarli a seguire il tipo di dieta proposto, bensì offrirsi di procurare il necessario per farlo ed aiutare la persona che soffre di anoressia a ricostruire gli eventi accaduti nel momento in cui i disordini alimentari ebbero inizio. Anche se tu stesso hai qualche problema, forse è giunto il momento di riconoscerlo.
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