ALIMENTAZIONE COMPULSIVA: CIBO ED EMOZIONI
Le persone che soffrono di alimentazione compulsiva, o binge eating disorder, spesso non si rendono conto di avere un problema con il cibo fino a quando non arrivano a toccare il fondo! Il più delle volte quelli che hanno un’alimentazione compulsiva si giustificano dicendo che sono solo un po’ giù, che un biscotto di troppo non farà mica male, che da domani si rimetteranno in riga quando vogliono, che possono farcela benissimo da soli, salvo poi ritrovarsi con una quantità di chili in eccesso difficili da eliminare…ma soprattutto si ritrovano coinvolte in un processo di regolazione emotiva connessa con il cibo e l’alimentazione che diventa davvero faticoso disinnescare! Quando si decidono a chiedere aiuto, i problemi legati al cibo sono ormai molto grossi, non riescono più a capire cosa desiderano, di cosa hanno voglia, non riescono più a fare a meno di determinati alimenti e, cosa più seria, hanno difficoltà a collegare le loro vicende emotive al cibo e al loro comportamento alimentare. All’inizio di un percorso terapeutico, se provano a capire perché usano il cibo in modo scorretto, non trovano nessuna connessione tra la loro alimentazione sbagliata, il rapportarsi al cibo in modo patologico e “malato”, e le loro vicende emotive, i loro sentimenti di un determinato momento, le loro vicende esistenziali. Il riversare sul cibo ogni minima ansia, ogni problema, ogni difficoltà che non riescono a gestire psicologicamente, è diventato talmente un meccanismo automatico che non ne colgono più la ragione e i motivi veri che stanno dietro al disturbo alimentare. Ripeto, spesso non si rendono nemmeno conto di avere un problema, anche minimo, finché non si ritrovano con un peso in eccesso sulla bilancia…Mangiare in modo compulsivo, cercando di sedare una chissà quale ansia o di colmare chissà quale vuoto o di dimenticare chissà quale problema, è diventato un processo abitudinario e non consapevole. L’obiettivo della cura deve essere quello di ritrovare le vere motivazioni che spingono a riversarsi sul cibo, a capire perché si ha bisogno di usare il cibo in maniera scorretta ma funzionale ad una causa di tipo psicologico. Spesso i motivi di un’abbuffata sono banali e facilmente gestibili con le proprie risorse: il problema è che quando si innesca e si instaura il circolo vizioso dell’alimentazione compulsiva, si perde di vista cosa c’è sotto di essa e si pensa che sia soltanto un’abitudine scorretta. Invece, riflettere sui legami tra cibo ed emozioni, sullo scopo a cui serve alimentarsi in modo incontrollato, porta alla luce i veri problemi e permette di liberarsi dal sintomo del binge eating. Però farlo da soli è quasi impossibile, o perlomeno molto difficile, cercare un aiuto prima che sia troppo tardi è un gesto di grande rispetto verso se stessi…
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