ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA
Rispetto all’alimentazione incontrollata, oggi voglio soffermarmi su questo tipo di pensieri: i pensieri che insorgono quando senti la voglia di cibo (attenzione: non sto parlando della sensazione di fame fisiologica, ma del solo desiderio di mangiare!) e finisci per non trattenere questo impulso. Riconoscere le parole che rivolgi a te stessa in questi momenti è essenziale per poterti frenare e ritrovare l’auto-controllo.
Un primo tipo di pensieri rientra nella sfera del “senso di impotenza e percezione di scarsa tolleranza alla frustrazione”, sono pensieri del tipo:
– “Non posso tollerare quest’ansia (o un’altra forte emozione)… devo mangiare qualcosa per calmarmi!”
– “E’ più forte di me, quando vedo i dolci non resisto!”
– “E’ più forte di me, quando sono stressata mi ritrovo a smangiucchiare di continuo!”
Questi pensieri alimentano in te la convinzione di non poter gestire gli eventi emotivi, di non avere altra alternativa, di non saper tollerare le emozioni forti, di non avere il controllo sulle tue reazioni e sui tuoi comportamenti.
Ciò non è affatto vero, migliorando la consapevolezza di te e dei tuoi stati d’animo potrai frenare gli impulsi e agire in maniera più razionale e ponderata.
Un altro tipo di pensieri sono gli “autoinganni”, molto simili alle scuse che spesso forse applichi per non fare attività fisica! In questa tipologia rientrano pensieri come:
– “Oggi è un’occasione speciale posso mangiare ciò che voglio”
– “Mangio questa merendina perché sta per scadere e non posso sprecare il cibo”
– “Mangio perché…per una volta cosa vuoi che sia!”
– “Oggi è stata una giornata faticosa… mi merito una fetta di dolce in più”
Qual è il pericolo di questi pensieri? Oltre all’ovvia ragione che mentre li stai formulando stai già addentando qualcosa al di fuori dei pasti prestabiliti e magari qualcosa di non propriamente sano? Il pericolo è quello di cadere poi dalla cosiddetta “padella alla brace”! Le concessioni che ci facciamo tramite queste scuse portano alla formulazione dei pensieri “dicotomici”, spiegati nel punto successivo.
Un altro tipico pensiero, che spesso segue ad un piccolo sgarro, è quello che in psicologia viene chiamato “pensiero dicotomico” ossia un pensiero in bianco o nero. Cosa significa? Potremo riassumere il concetto nell’altrettanto tipica frase del “ormai ho fatto 30, faccio 31!”… In altre parole, esprime pensieri del tipo:
– “Ormai ho mangiato un dolcetto fuori pasto, tanto vale che mi abbuffi!”
– “O seguo la dieta in modo perfetto oppure mi lascio andare totalmente!”
Il pensiero in bianco o nero è particolarmente nocivo in quanto non consente di vedere la reale differenza che c’è (perché c’è!) tra il mangiare un biscotto e il mangiarne un’ intera confezione. Uno sgarro non compromette la dieta allo stesso modo di un’abbuffata!
Come poter riconoscere e modificare questi pensieri?
Alcune volte non è semplice catturare i pensieri problematici, che vengono definiti anche “automatici”, proprio perché passano così velocemente nella nostra mente che non sempre riusciamo a coglierli distintamente. Attraverso l’esperienza della terapia e tramite lo sviluppo di un maggior autocontrollo è possibile rintracciare la presenza di questi pensieri e bloccare gli impulsi, trovando alternative più produttive e benefiche per gratificarsi e rasserenarsi, a seconda della situazione che ha alimentato l’impulso.
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