PROBLEMI COL CIBO? ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA & C.
Nei problemi col cibo e nei disturbi del comportamento alimentare, come nell’alimentazione incontrollata e nel binge eating disorder, accade che un’emozione troppo forte, troppo intensa, difficile da sostenere induce all’utilizzo del cibo come mezzo per bloccarla, e non percepire più nulla. Il cibo, quando si hanno dei problemi con esso, rappresenta l’unico rimedio possibile a delle emozioni difficili da vivere e da sopportare.
Quali sono le caratteristiche, nei problemi col cibo, del mangiare privo di consapevolezza? Nell’alimentazione incontrollata c’è una iper-reazione al cibo, una disconnessione dal normale senso di fame e sazietà, c’è una preoccupazione esagerata per il cibo e l’atto del mangiare. Il pensiero dominante è quello del tutto-o-nulla, appare una bassa accettazione di sé, disprezzo per se stessi (soprattutto conseguente ad un episodio di alimentazione incontrollata) e mancanza di saggezza nell’alimentarsi, come se le più elementari basi del mangiare sano venissero meno, e il rapporto col cibo sia solo problema.
Il cibo è emotivamente gratificante (è conforto, celebrazione), ma potrebbe essere anche fonte di conflitto e sofferenza. Una terapia psicologica porta alla consapevolezza delle emozioni sottostanti al mangiare compulsivo, all’alimentazione incontrollata, ne permette la tolleranza e la regolazione, senza venirne sopraffatti scaricando sul cibo. Un aiuto terapeutico permette di sciogliere gli aspetti di conflitto e sofferenza presenti nei problemi col cibo.
Nel binge eating l’abbuffata è caratterizzata dalla sensazione di perdita di controllo e dall’incapacità di modulare il proprio comportamento di fronte al cibo, con grande disagio, senso di colpa e sensazioni di disgusto. Il cibo viene consumato lontano dagli altri, di nascosto e voracemente. Alcune persone raccontano di mangiare quello che capita e ciò che è immediatamente disponibile, altre invece operano una scelta, prediligendo i cibi “proibiti”, più comunemente dolci o ricchi in grassi. Ma cosa scatena questo comportamento? Da un punto di vista biologico, può condurre ad una forte ricerca di cibo la restrizione alimentare ovvero saltare i pasti, diete rigide o il digiuno. Da una prospettiva psicologica è la difficoltà a vivere la quotidianità con i suoi conflitti e le sue frustrazioni a provocare la perdita di controllo. Così il cibo, subito disponibile ed immediatamente gratificante, diviene l’estremo tentativo di allontanare le sofferenze dalla coscienza. Ciò che nel corpo obeso pesa di più non è il corpo in sé, ma i pensieri e le memorie dei fallimenti passati e degli irrisolti. Solitamente le persone con un problema alimentare o con alimentazione incontrollata sono totalmente incapaci di esprimere gli stati emotivi e di sostenerne l’intensità, di tradurre le proprie emozioni e formare costruzioni mentali elaborate, l’attività mentale dunque rifluisce nel corpo e mangiare significa placare. Durante un percorso di cura le persone con alimentazione incontrollata o binge eating iniziano a riconoscere il totale fallimento dell’ingurgitare cibo compulsivamente come maldestro tentativo di cura e guarigione dai problemi della vita e piano piano si rendono conto di come questa strategia non funzioni per niente. Solo un adeguato percorso terapeutico può invece aiutare a stare meglio, a gestire le emozioni in modo sano e costruttivo e a liberarsi del cibo come fittizia soluzione ai propri problemi.
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