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PROBLEMI COL CIBO? I DISTURBI ALIMENTARI

PROBLEMI COL CIBO? I DISTURBI ALIMENTARI

Nei problemi alimentari il cibo e il corpo si trasformano in nemici. L’azione congiunta di fattori sociali, economici e psicologici ha prodotto una generazione di donne che si considerano piene di difetti, si vergognano delle proprie esigenze e non si sentono autorizzate ad esistere, se non a condizione di trasformare se stesse in persone nuove e degne (cioè senza esigenze, senza bisogni, senza corpo). La cultura non solo ha insegnato alle donne a essere corpi insicuri, continuamente alla ricerca su se stessi di segni d’imperfezione; ha anche insegnato alle donne (e agli uomini) a vedere il corpo in un certo modo: la magrezza è sempre stata decantata come un pregio da un punto di vista estetico, ogni curva e rotondità finisce per essere vista come sgradevole, come grasso inestetico che deve essere eliminato.

I disturbi alimentari e i problemi col cibo sono essenzialmente disturbi della mente e quindi prima ancora che compaiano i segni fisici del disturbo alimentare, sono già presenti da tempo quelli psicologici che in modo sotterraneo invadono le idee e i pensieri dei ragazzi. Quindi il cambiamento fisico si accompagna e, a volte, viene preceduto da un grande cambiamento di carattere: instabilità emotiva, irritabilità, sbalzi d’umore, insonnia. Tutti sintomi collegati alla malnutrizione, ma in parte da ricondurre anche alla devastazione terribile che questi disturbi determinano nella mente di queste giovani vite. Purtroppo l’attenzione all’alimentazione e l’eliminazione di alcuni alimenti, come pasta e dolci, è presente in moltissimi adolescenti e quindi non viene inizialmente compresa nella sua gravità. Ma quando questa attenzione diventa continua, ossessiva e si accompagna al continuo osservarsi allo specchio o al continuo salire sulla bilancia ciò deve farci riflettere se non stia succedendo qualcosa. A volte il disturbo alimentare diventa il modo con cui l’adolescente trova il canale inconscio per protestare ed opporsi ad un’immagine che gli adulti vogliono imporgli. Nei disturbi alimentari quando una persona chiede aiuto e decide di affrontare il cambiamento che noi chiamiamo “guarigione”, è necessario un approccio globale a tutte le problematiche, personali, familiari, sociali, un prendersi cura totale che parta dalla considerazione della sofferenza, piuttosto che della malattia o del mangiare male per abitudine. La prima richiesta di aiuto che viene da una persona che soffre di un disturbo alimentare è quella di capire: capire se stessi, il sintomo, il perché si sia arrivati a farsi del male, il perché non si riesca a smettere…Sono queste le domande più pressanti che si esplorano in un percorso terapeutico. Nell’oasi felice che si è dimostrato il disturbo alimentare, nel problema col cibo, nel sintomo hanno trovato esilio tutti i problemi, le ansie, le angosce che altrimenti sarebbero risultate devastanti per la persona e l’identità, il sintomo è una corazza e una protezione alle richieste interiori e verso il mondo.  Per guarire e risolvere il problema col cibo è necessario cercare un aiuto specifico che permetta di liberarsi dalla gabbia del disturbo alimentare.

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