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DIETE E CIBO

DIETE E CIBO

Molte donne hanno problemi con la propria immagine corporea, con la propria autostima e con il rapporto sempre complicato tra cibo ed emozioni. Così ricorrono spesso a diete restrittive o a regimi ipocalorici-salutisti con la speranza di guadagnare armonia con se stessi, con la propria immagine fisica e di recuperare stima in se stessi. Ma c’è una differenza tra le diete del perfezionismo e quelle degli obiettivi sani, ed è questa:

Dialogo interiore perfezionista: “Oddio! niente mi sta bene. Sono grassa e brutta. Mi vergogno del mio aspetto. Devo essere diversa per essere degna di amore e attenzione, per piacermi.”

Dialogo interiore rivolto ad obiettivi sani: “Voglio farlo per me stessa. Voglio sentirmi meglio e in forma. La bilancia non decide se sono amata e accettata. Voglio imparare a piacermi. Se credo di essere degna di amore, rispetto e attenzione attirerò coraggio e amore nella mia vita. Voglio risolvere questa situazione, posso farlo!”

Passare dal primo dialogo interiore al secondo può cambiare la vita. Il perfezionismo non porta a nessun risultato. Porta solo alla cioccolata! Non si sarà mai abbastanza magre, alte, snelle, sexy, toniche…e più ci si sforza di ottenere risultati, meno ci si avvicina ad essi, poiché l’asticella di ciò che si vuole raggiungere viene alzata ad ogni piccolo successo, invece che essere soddisfatti di se stessi e complimentarsi con ciò che si è raggiunto e con ciò che si è diventati…

La maggior parte di noi assume comportamenti che fanno diventare insensibili e attenuano il disagio. Non si può scegliere a quali emozioni essere insensibili. Quando non vogliamo sentire le emozioni dolorose, ci rendiamo insensibili anche a quelle positive. La dipendenza può essere descritta come un intorpidimento cronico e compulsivo, accompagnato dall’attenuazione delle sensazioni. Le emozioni forti che viviamo hanno estremità molto acuminate, come delle spine. Quando ci pungono, ci sentiamo a disagio, soffriamo addirittura. Per molti, la prima reazione alla vulnerabilità e al dolore di queste punte acuminate non è accettare il disagio e cercare di attraversarlo, gestendo le proprie emozioni, ma respingerlo. Lo facciamo diventando insensibili e attenuando il dolore con tutto ciò che ci offre un rapido sollievo. Possiamo anestetizzarci con un sacco di cose: l’alcol, le droghe, il cibo, il sesso, i rapporti sociali, il lavoro, i soldi, tenendoci occupati, facendo shopping, con il perfezionismo, con Internet…La dipendenza consiste proprio nell’assumere questi comportamenti in modo compulsivo e cronico, per attenuare le emozioni e rendersi insensibili a ciò che fa male. Attraverso un percorso psicologico è possibile scoprire o ritrovare modalità per affrontare ogni tipo di sensazioni senza rifugiarsi in una qualche forma di dipendenza.

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