DISTURBI ALIMENTARI E PERFEZIONISMO
Una caratteristica basilare e ricorrente nei disturbi alimentari, soprattutto nell’anoressia ma presente in tutti i problemi relativi al cibo, è il perfezionismo. Che cosa significa essere perfetti per una ragazza/o con disturbi alimentari? Il perfezionismo non è la stessa cosa che sforzarsi di fare il nostro meglio. Il perfezionismo non ha a che vedere con ottenere dei sani risultati e crescere, ma è la convinzione che se viviamo in modo perfetto, abbiamo un aspetto perfetto e ci comportiamo in modo perfetto, possiamo minimizzare o evitare la sofferenza provocata dal non sentirsi adeguati, dal restare soli e non considerati. Essere perfetti è uno scudo che ci trasciniamo dietro pensando che ci proteggerà quando in realtà è proprio ciò che ci impedisce di spiccare il volo.
Nei disturbi alimentari il perfezionismo non significa migliorare, l’essenza del perfezionismo è il tentativo di guadagnarsi approvazione e accettazione. La maggior parte dei perfezionisti è stata allevata ricevendo lodi per i risultati ottenuti e per le proprie performance oppure senza riconoscimenti in quanto “è solo il tuo dovere”. Sforzarsi in modo sano significa concentrarsi su se stessi: in che modo posso migliorare? Il perfezionismo invece si concentra sugli altri: cosa penseranno?
Il perfezionismo è spesso il sentiero che conduce alla depressione, all’ansia, ai disturbi alimentari e alla paralisi esistenziale. L’espressione paralisi esistenziale si riferisce a tutte le opportunità che perdiamo perché siamo troppo spaventati per fare qualcosa che potrebbe essere imperfetto. Si riferisce anche a tutti i sogni che non inseguiamo a causa della nostra profonda paura di sbagliare, di commettere errori e deludere gli altri. E’ terrificante sbagliare quando si è perfezionisti: in palio c’è la propria autostima.
Il perfezionismo è distruttivo semplicemente perché la perfezione non esiste, è un obiettivo irraggiungibile. Inoltre, la perfezione ha più a che vedere con la percezione: vogliamo essere percepiti come perfetti. Di nuovo, si tratta di un obiettivo irraggiungibile: non esiste un modo per controllare la percezione altrui, a prescindere da quanto tempo e quanta energia spendiamo per riuscirci. Tutti abbiamo tendenze perfezioniste. Per alcuni il perfezionismo si manifesta solo nei momenti di particolare vulnerabilità. Per altri può essere compulsivo, cronico e debilitante. Ad esempio nei disturbi alimentari c’è la convinzione che se non mangio in modo perfetto, se non ho un fisico perfetto e se non sono perfetto in ogni pezzo della mia esistenza, sarò infelice, poco considerato, totalmente sbagliato, non avrò successo…Solo un percorso terapeutico può aiutare a smantellare le credenze errate del perfezionismo e a cambiare il modo in cui pensiamo a noi stessi.
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