Spazio Blog

COPPIA E AMORE

COPPIA E AMORE

Se l’amore è l’accettazione dell’altro per quello che è, e non la pretesa di trasformarlo a nostra misura, se è un incontro di corpi, di anime e di affinità complesse e non solo un provvisorio appagamento fisico o mentale, o un rimedio ansiolitico, o un’abitudine consolidata, allora in questo tempo di amore se ne vede molto poco in giro. Di fronte alla sua comparsa, la paura è quella di non essere in grado di controllarlo ed è una paura che ha le sue ragioni, perché l’amore non è controllabile e chiede di lasciarsi andare. Ma l’ansia di controllo investe ormai tutti gli aspetti della vita.

Spesso si fa fatica anche a riconoscerne l’esistenza: è amore? O amicizia? È solo attrazione fisica? O l’abitudine a essere in due? È un desiderio nevrotico di salvare l’altro o di esserne salvato? C’è un disagio spaventato, diffuso e trasversale alle classi, ai generi e alle generazioni, che induce a parlarne anche troppo, ma a manovrarlo con prudenza. Viviamo anni confusi e veloci, le esperienze scivolano via, poche cose sembrano solide e definibili e anche l’amore si trova in mezzo a questa confusione, qualche volta immaginato quando non c’è, qualche volta negato o frainteso quando c’è. Si ha paura di rischiare e di soffrire e, quindi, lo si vive spesso con il freno a mano tirato.

“Ti aspetti ancora qualcosa da me, oppure abbiamo già dato tutto quello che potevamo e dobbiamo accontentarci di una vita senza sogni?”, chiedono la moglie al marito, o il marito all’amante. L’alternativa è buttare tutto all’aria. In una coppia la stanchezza è inevitabile quando diventa un sistema di vita soffocante: sempre insieme, al cinema, a cena, in vacanza, alcuni lavorano anche insieme, e si frequentano fra di loro, a coppie. Che una passione si esaurisca nel tempo è cosa nota, che arrivino momenti di stanchezza anche, ed è normale, ma solo una relazione in cui ognuno non si senta obbligato a condividere, a riferire e a confidare tutto, in cui ognuno si ritagli una sua vita può conservare vivacità, interesse e voglia di ritrovarsi per stare insieme. Allora la relazione rimane un punto di forza che può durare qualche volta tutta la vita.

Gli amori liquidi non piacciono a nessuno, eppure ci ricadiamo di continuo: amori liquidi, che amori sono? Come li ha descritti Bauman, non sono amori, ma merci come tutte le altre che si comprano, si vendono e vanno in saldo. Svolgono la funzione di surrogati, di cure palliative del sentimento. Servono per sconfiggere la solitudine, per sentirsi desiderati, per essere una “coppia” come tutti gli altri, per attenuare l’ansia e per altro ancora. Niente di male, naturalmente, il problema è quando lo si crede amore e poi si rimane delusi. Gli amori liquidi scivolano via e l’ansia rimane. Perché l’ansia, l’insicurezza, la paura di vivere non si risolvono in un rapporto ma in un processo trasformativo che non può che svolgersi nella vita interiore di ognuno. E anche perché l’amore arriva quando vuole lui, non quando vogliamo noi.

Le coppie scoppiano per i tradimenti scoperti guardando il telefonino del partner. Si ha la sensazione che qualcosa non va e si cercano “le prove”. Tante, tantissime storie sono finite così. Questo genere di controllo clandestino, col sotterfugio, approfittando della situazione favorevole, mi sembra moralmente impresentabile, una vera vergogna. Il fatto che sia estremamente diffuso non toglie nulla a quella forma di vile prepotenza. E poi di che cosa stiamo parlando? Non certo di amore. Che razza di rapporto di amore è quello che prevede un controllo poliziesco? Anche il matrimonio non è un’assicurazione-casco, che attribuisce il diritto alla fedeltà eterna e al suo controllo, è una relazione stabile e progettuale ma può attraversare delle crisi e sbandare. E per finire, quando hai trovato la prova del tradimento sul cellulare, che cosa ne ricavi? Chi vuole troverà il modo di tradire ancora, anche di più. Un uomo, una donna non sono una proprietà privata, come un’auto o un orologio, e l’interesse per un’altra persona appartiene al rischio nel gioco d’amore. Si può soffrire, certo, la gelosia esiste, ma chi l’ha detto che in amore non si soffre?

(Fonte: dr.ssa Marina Valcarenghi)