TESTIMONIANZA: GUARIRE DAI DISTURBI ALIMENTARI
“Perché essere una wonder woman non è mai stata una mia scelta, l’imparare ad amare e indossare quel distintivo con onore è la mia più grande vittoria”
Apro il mio cuore a chi oggi, per qualsiasi motivo, è finito in questo articolo. Vorrei condividerti i tesori più preziosi della mia guarigione con l’unico obiettivo di trasmetterti amore, fede e offrirti uno sguardo compassionevole verso i disturbi alimentari. Ti chiedo di rimanere fino alla fine dell’articolo poiché come perfezionista in guarigione tutta questa mia umanità non è stata sempre così!
Sono Ana Maria Martinez e ho 26 anni, sono colombiana e attualmente abito e lavoro a Milano. Mi sono trasferita in Italia dopo laurearmi come Giornalista nel mio paese, per realizzare la laurea magistrale in Comunicazione e Marketing. Avrei voluto non menzionare i miei titoli, oltre a che sono stata sempre la prima a laurearmi, il mio doppio 110/e lode e il mio successo al lavoro…insomma, avrei voluto presentarmi semplicemente con il mio nome e sentirmi completamente abbastanza senza giustificazioni, ma questa volta non l’ho fatto e a volte va bene così. Infatti, sono convinta che la mia sicurezza e il mio valore come essere umano non riguardano soltanto quella piccola descrizione; riguardano tutto ciò che ho evitato per anni di vedere mentre pulivo e lustravo la forma con la quale presentarmi al mondo, ed è per questo che ho deciso di iniziare la mia terapia con la Dottoressa Marta Castoldi, perché la mia vita era descrizione senza contenuto, era pura forma senza essenza, era cibo senza gusto (ovviamente io non lo sapevo fino a che ho iniziato la terapia).
Sono arrivata a www.spazioaiuto.it dopo una delle mie tante crisi. Era gennaio ed erano finite le feste e, con queste, le mie abbuffate lasciandomi un profondo senso di colpa e un piano detox con molta attività fisica da seguire. Ho sofferto di anoressia dai miei 12 anni e binge eating negli ultimi anni; da quando mi ero trasferita a Milano, avevo cercato aiuto online e in alcuni centri specializzati, senza trovare una opzione giusta alle mie condizioni in quel periodo. Ero sempre più magra, sempre più debole, mi abbuffavo sempre di più e i periodi di restrizione erano sempre più lunghi ed esigenti, mi sentivo esausta e arrabbiata! Così ho riprovato a googleare “disturbi alimentari Milano”, ho trovato questo sito e ho fissato un appuntamento con la Dottoressa Marta.
Iniziare una terapia è molto difficile, soprattutto quando i tuoi pattern sembrano essere parte del tuo DNA e non riesci a fermarli, oltre all’incomprensione e tutte le emozioni negative che provi verso te stesso e la vita. Ma l’unico motivo che mi faceva intraprendere questo percorso era l’idea che per me non aveva nessun senso continuare a vivere in questo modo, e quindi mi sono promessa che ,se davvero esisteva un’altra forma di vivere, io ci avrei provato con tutta me stessa. Quello che io non sapevo era che provare con tutta me stessa significava fare un passo e tornare indietro tre, per dopo avanzare quattro e farne due indietro, fino a che fai un passo dopo l’altro!
Per ogni persona il percorso di guarigione è diverso, ma sono sicura che è uguale come difficoltà per tutti, soprattutto il periodo in qui devi fare pace con te stesso e accettare ogni singolo aspetto. Nel mio caso, il primo anno fu l’anno del riconoscimento, ho visto l’inimmaginabile e ho imparato l’arte di scoprirmi ogni giorno; all’inizio con molta confusione, colpa, paura e rabbia, ma che alla fine ho sostituito con curiosità. Il secondo anno fu l’anno della creazione, ho affrontato la sfida di crearmi la vita che volevo. Piano piano mi sono lasciata alle spalle abitudini, persone, attività e cose, per fare spazio a tutto ciò che mi facesse sentire in armonia. E, alla fine della terapia, ho scoperto l’amore per me stessa, già presente da quando ho googleato “aiuto”, ma che oggi è al comando della mia vita. E’ incredibile pensare che sono arrivata al punto di ringraziare la mia malattia e ogni singolo aspetto di me stessa, perché quando la negatività arriva e il mio critico interno sale sul palco c’è sempre un qualcosa a ricordarmi che sono stata io a decidere di guarire e a portarmi in terapia. Mentre questa volontà di vivere pienamente si faccia sentire (anche minimamente) nel mio spirito, sarò sempre salva e mi sarò sempre grata.
Tutto il mio dolore è rappresentato una porta al cambiamento delle mie credenze e idee che per anni ho considerato vere, e che oggi non mi servono più: la colpa, che è stata lì a governare la mia vita per anni, mi ha insegnato il perdono, il lasciare andare e mi invita a liberarmi ogni giorno; il controllo, che ha tradotto schemi chiusi e autoritari in linee amorevoli di alimentazione consapevole e in principi come rispetto e compassione verso me stessa.
In questo modo, al di là di salire di peso o no, di trovare la nutrizione giusta per me e di imparare a gestire le mie emozioni e le mie crisi, credo che la mia vera guarigione è stata il passare da sentirmi uno schifo, un essere insignificante e miserabile ad alzarmi tutti giorni e riuscire a vedere il mio riflesso nello specchio… osservarmi tutta fino a guardarmi direttamente negli occhi…e in quel riflesso vedere una Wonder Woman, verso la quale sento soltanto un profondo rispetto e ammirazione. Dal considerarmi una fallita e non adatta al sentirmi fiera dei miei passi, del mio percorso, delle mie cicatrici. Perché adesso ogni volta che mi guardo provo solo gratitudine per essere stata me stessa durante la mia storia, per essere riuscita a mollare tutto quanto tranne me e, soprattutto, per imparare a non giudicarmi e ad accettarmi ogni giorno con i miei doni, i miei errori, con le mie fisse e i miei sogni.
Non posso convincerti che c’è un’altra forma per vivere o che esiste davvero una cura a quel disturbo che imprigiona la tua mente, perché non ci sono parole che ne descrivano il processo, tutto ciò si riassume in un insieme di emozioni pronte ad essere sentite. Nel mio caso, è stata la fede nel processo e la volontà di vivere meglio a darmi la spinta e il coraggio a non soltanto chiedere ma anche ricevere aiuto.
Oggi lavoro sodo per circondarmi di persone, attività, esperienze, movimenti, cibi e valori che amo e che mi fanno sentire tranquilla e in pace. Tra cui liste di affermazioni che mi ripeto ogni giorno allo specchio, playlist per ogni emozione, un diario di gratitudine, ricette che mi ricordano casa, risparmi in caso di shopping terapia, amici e famigliari pronti a sostenermi. Ho adottato la mindfulness come stile di vita, perché ancorarmi al mio respiro oltre a farmi sentire viva mi permette di monitorare la mia energia e le mie scelte. Medito quasi tutte le mattine e mi perdono perché ancora ho tanta colpa da liberare…alla fine, sono diventata quasi una “espiritual junkie” capace di ridere di sé stessa e di essere trasparente con la vita. Non ho più paura a mostrarmi vulnerabile e ammettere che ho bisogno di aiuto e che a volte anche io sbaglio, perché alla fine penso che grazie a questa mia vulnerabilità oggi ho un proposito di vita.
Finalmente, vorrei rispondere a una delle domande più difficili che la dottoressa mi abbia mai fatto durante il mio percorso…non ho saputo mai come rispondere finora…: Chi è Ana Maria Martinez? sono un cuore sincero e uno spirito nobile in un corpo forte…forse era meglio aver iniziato questo articolo con quella descrizione.