DIETA MIRACOLOSA?
Forse se state leggendo questo post siete alla ricerca di una qualche dieta miracolosa…invece no, non esiste e anzi oggi vi spiegherò che cosa è la cultura della dieta: la cultura della dieta, o diet culture, è quel sistema di credenze che
- venera la magrezza e la equipara alla salute e alla virtù morale, così da farvi sentire irrimediabilmente ‘sbagliati’ se non avete la forma fisica magra idealizzata
- promuove la perdita di peso come mezzo per raggiungere il benessere, incentivando così le persone a spendere una quantità enorme di tempo, energia e denaro per cercare di ridurre la forma del corpo
- demonizza certi modi di mangiare mentre ne eleva altri, con invito all’iper-vigilanza sull’alimentazione, che però comporta ossessioni, spesso accompagnate da senso di colpa e vergogna se le proprie scelte alimentari non corrispondono a quelle promosse
- allontana l’individuo dall’ascolto del proprio corpo, dei propri gusti ed esigenze, normalizzando comportamenti disfunzionali con il cibo
Una dieta si traduce in totale perdita di fiducia e contatto col proprio corpo. L’idea che bisogna essere a dieta per mantenersi in salute è ciò che trattiene dall’essere realmente in salute, fisica e mentale. Le diete sopprimono la naturale regolazione della fame-sazietà, non funzionano se sono spacciate come miracolose e se troppo restrittive fanno addirittura prendere peso appena si torna a mangiare ‘normalmente’.
Ci viene insegnato a stare a dieta, ma non a nutrirci con soddisfazione e piacere. La diet culture pubblicizza cibi senza sensi di colpa o puliti. Queste etichette attribuiscono un valore morale al cibo e creano dubbi sugli alimenti che non corrispondono a tale definizione, comportando confusione circa le scelte alimentari.
Dopo aver eliminato per lungo tempo alcuni cibi per seguire la cultura della dieta, si finirà per divorare quei cibi di cui ci siamo privati, iniziando a provare forti emozioni di rabbia, frustrazione, vergogna, sensi di colpa per quanto ingerito. Queste sensazioni negative non fanno altro che amplificare l’idea di sconfitta e porteranno a mangiare quantità significative di cibo “Perché tanto ormai ho fallito”, “Tanto ricomincio tutto da capo lunedì”, “Questo era il mio sgarro”.
Pensando dunque di non essere stati abbastanza rigidi e di avere problemi di autocontrollo, si viene assillati dalla paura di aver preso peso e di essersi ‘lasciati andare’, il che spinge ad essere più punitivi con se stessi attraverso nuove diete. E così il ciclo si ripete fino alla prossima restrizione e privazione, con una probabilità di fallimento pari al 95% (come dimostrato da statistiche di studi scientifici statunitensi già nel 1999).
Abbandonare la cultura della dieta è difficile in un mondo che promuove, normalizza e prescrive comportamenti disturbati con il cibo e l’attività fisica. Ma un aiuto esperto vi sarà di supporto in questo. Siate pazienti: il vostro corpo non fallisce, le diete sì!
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