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GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE

GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE

“Un’operazione che si verifica due o tre volte al giorno, e serve ad alimentare la vita, merita certamente le nostre cure. Mangiare un frutto significa far entrare in noi una cosa viva, bella, come noi nutrita e favorita dalla terra; significa consumare un sacrificio nel quale preferiamo noi stessi alla materia inanimata. Non ho mai affondato i denti nella pagnotta delle caserme senza meravigliarmi che quella miscela rozza e pesante sapesse mutarsi in sangue, in calore, fors’anche in coraggio. Ah, perché il mio spirito, nei suoi giorni migliori, non possiede che una parte dei poteri di assimilazione di un corpo?”

(M. Yourcenar – Memorie di Adriano)

Quando ci troviamo di fronte ad una persona con disturbo alimentare, tutte le conoscenze teoriche circa le patologie alimentari si sgretolano a contatto con la drammatica realtà. Un conto è raccogliere informazioni sul problema attraverso internet e la televisione, un altro è averlo in casa, a portata di mano e viverlo quotidianamente. A quel punto si è travolti dai dubbi: sono veramente malata? Di chi è la responsabilità? Che fare? Come agire? Come guarire? Prima vengono i “perché”, poi i “come”. Prima ci si chiede perché è successo, quali sono le cause che hanno generato il problema, ma quasi subito si passa alla ricerca del rimedio. A volte però, i perché diventano un’ossessione e distolgono dal come, cioè dalla messa a punto di strategie di intervento. Intanto, si perde tempo prezioso e la patologia si cronicizza. Ai dubbi, alle angosce, alle domande, alla mancanza di speranza di chi vive vicino a o con un Disturbo del Comportamento Alimentare , io spero che il mio lavoro possa dare risposte esaurienti.