ABBUFFATE
Le abbuffate che capitano a chi soffre, più o meno intensamente, di alimentazione incontrollata comportano un mangiare senza limite, fuori controllo, di un cibo senza nome, ingurgitato lontano dagli occhi del mondo esterno, in parte anche da se stessi. Alcuni descrivono le abbuffate come veri e propri stati di trance quasi, o comunque di alterata coscienza, durante i quali qualcosa li spinge senza quasi rendersene conto verso quel cibo che diventa irresistibile. Tra i disturbi del comportamento alimentare è il problema più diffuso, colpisce tutte le fasce d’età e i livelli culturali, con gravità differenti, da episodiche abbuffate a perdite di controllo giornaliere. A volte a chi soffre di abbuffate vengono suggerite diete, regimi alimentari restrittivi che inevitabilmente falliscono e non fanno altro che aumentare il senso di frustrazione e sconfitta in chi ne soffre. Solitamente dopo un periodo di abbuffate frequenti che ha causato un aumento di peso importante la persona tende a intraprendere cicli di diete, secondo le mode dietetiche del momento. Nella maggior parte dei casi le diete sono interrotte da episodi di abbuffate, ma spesso la persona riesce a perdere anche molto peso che però recupera in maniera rapida, dando inizio a cicliche variazioni di peso con effetto yo-yo.
Cosa accade invece al di là del comportamento alimentare? Dietro alle abbuffate si nasconde la difficoltà di gestire gli stati emozionali senza ricorrere al cibo. Il cibo e le abbuffate rappresentano una strategia disfunzionale di regolazione emotiva, dove la difficoltà di riconoscere e rispondere in maniera adeguata agli stati emotivi (soprattutto negativi) porta a mangiare come unica e istintiva risposta. Il cibo nelle abbuffate viene visto come un amico che consola nei momenti difficili e gratifica nei momenti felici, anche se lascia dietro di sé sensi di colpa e vergogna, oltre a qualche chilo in più. Le abbuffate presentano caratteristiche ben definite in termini quantitativi, qualitativi e di temporalità, oltre che rappresentare un vissuto articolato e complesso dal punto di vista emotivo da parte del soggetto. Spesso le persone che soffrono di abbuffate tentano di limitare l’assunzione di cibo durante i pasti, senza rendersi conto che questo comportamento predispone ad una successiva crisi ed abbuffate. Una volta innescato il meccanismo dell’abbuffata spesso non è più possibile fermarsi né limitarsi, quasi come se fosse presente in loro qualcosa che li spinge e li trascina nell’atto del mangiare. A volte le abbuffate sono premeditate e l’assunzione di cibo incontrollata è innescata e causata da determinati stati emotivi che non si riescono a gestire altrimenti.
Attraverso un percorso terapeutico è possibile imparare a gestire i vissuti emotivi senza ricorrere solo ed unicamente al cibo e senza sentirsi schiavi di un meccanismo automatico, che nel breve termine riduce il senso di ansia donando una sensazione di sollievo, ma che poi lascia sensazioni spiacevoli come forti sensi di colpa, disgusto per se stessi, vergogna e depressione.
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