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ABBUFFATE E BINGE EATING

ABBUFFATE E BINGE EATING

Un numero sempre più alto di persone si ritrova a soffrire di binge eating disorder, ossia disturbo da alimentazione incontrollata. Spesso questo problema comincia a partire da una dieta o da un periodo di eccessiva restrizione alimentare, oppure inizia in seguito a un momento difficile come la perdita del lavoro, una crisi affettiva, stress, ansia, solitudine, noia…Le emozioni e le sensazioni che vengono provate e non si riescono a gestire altrimenti vengono scaricate sul cibo, e si pensa di non avere una strategia alternativa per superare questi momenti difficili. All’inizio le abbuffate sono egosintoniche, ovvero donano benessere e sollevano in modo piacevole, senza ancora causare disagio o danno al soggetto; ma questo breve periodo di “luna di miele” dura ben poco e dopo qualche tempo la persona con binge eating si scopre angosciata e preda del problema, senza riuscire a liberarsene, assolutamente al di fuori del proprio controllo. Spesso la presa di consapevolezza che il binge eating e le abbuffate siano un problema avviene a causa di un repentino aumento di peso, oppure quando si avverte che non si riesce più a smettere con la compulsione all’eccesso di cibo. 

Come nell’anoressia e nella bulimia avviene per il digiuno e il vomito, così nel binge eating accade per le abbuffate: la vittoria sulla fame, l’iperattività fisica, il riempirsi di cibo sono comportamenti che generano gratificazione, soddisfano, inebriano. Successivamente tale gratificazione va scemando e un altro aspetto emerge nel problema e nella sua gestione quotidiana: la ripetitività. Ora è essa stessa gratificante e tranquillizzante, non il comportamento in quanto tale. In questa fase le abbuffate e il binge eating non si nutrono di fame e di cibo, bensì di abitudine e ripetizione. Anche nella persona più motivata alla cura, anche nel soggetto più sofferente e più stanco del proprio sintomo e del problema delle abbuffate, ci sarà un’area di profondo legame con il disturbo alimentare, che resisterà a ogni forma di terapia. Questo legame con il problema cibo e abbuffate ha varie ragioni: il cibo e il riempirsi (come viceversa il sentirsi vuoti) sono un atto riparativo, una strategia di coping che la persona compie per sottrarsi a qualcosa di più pericoloso e angosciante (ansia, inadeguatezza, noia, vuoto esistenziale, bassa autostima, eccetera). Inoltre la persona con binge eating (o con anoressia) è molto legata e integrata al problema cibo, si identifica con le abbuffate o il digiuno, in un mondo e in una quotidianità fatta di abitudini, rituali, ripetizioni. Solo un percorso di tipo psicologico per capire come gestire le proprie difficoltà e giornate senza ricorrere al cibo permette di liberarsi dal problema e di riprendere il controllo.

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