ALIMENTAZIONE E DISTURBI DELLA NUTRIZIONE
“I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale”. (DSM-5)
In Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, un fenomeno spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai famigliari, e che costituisce una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini. Soffrire di un disturbo nell’alimentazione, oltre alle conseguenze negative sul piano organico, comporta effetti importanti sul funzionamento sociale della persona, con gravi penalizzazioni della qualità di vita; ne limita le capacità relazionali, lavorative e sociali. Il disturbo alimentare, oltre a provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, con serie complicanze fisiche. Tuttavia, solo una piccola percentuale di persone che soffrono chiede aiuto.
I disturbi dell’alimentazione sono delle strategie di sopravvivenza. Mangiare troppo poco o non mangiare, oppure mangiare troppo, può dare, per un certo periodo, una sensazione di sollievo, di benessere, di sicurezza o di indipendenza. Ma dato che si tratta sempre di un sollievo o di un relax di breve durata, viene voglia di riviverlo, di ripeterlo. Queste ripetizioni possono poi diventare un’ossessione, e ne perdiamo il controllo.
L’anoressia è il disturbo alimentare più diffuso tra le giovanissime. Attenzione però: non tutte le ragazze molto magre sono anoressiche! Una persona ha problemi di anoressia quando:
- è dimagrita molto in fretta (perdendo circa un quinto del suo peso)
- pensa continuamente al cibo, alle calorie e al suo aspetto esteriore
- si sente grassa, pur essendo sottopeso
- è esageratamente attiva e perfezionista
- si rifiuta di vedere che il suo comportamento la sta spingendo in un vicolo cieco.
Le persone anoressiche non mangiano per mostrare a se stesse e agli altri di essere forti, indipendenti e disciplinate. Man mano che il sintomo procede, si isolano sempre più dagli altri, anche perché le loro manie e ossessioni rendono loro difficili i rapporti con le altre persone.
La bulimia e il binge eating sono malattie nascoste. Chi ne è colpito è disgustato da se stesso, molti escono solo dopo molti anni dalla loro “clandestinità” e accettano un aiuto terapeutico. Non tutte le persone con binge eating mostrano un evidente sovrappeso, ma sono dipendenti dal cibo e soffrono di abbuffate compulsive: ciò significa che mangiano spesso, molto velocemente e tanto, fino ad avvertire una sgradevole sensazione di pienezza. Spesso non sanno quando hanno fame e quando sono sazi. Per la vergogna molti di loro mangiano da soli e hanno forti sensi di colpa. Le diete frequentemente non funzionano.
Questi disturbi nell’alimentazione utilizzano il cibo e il corpo come mezzo per comunicare un disagio ben più profondo. E’ quindi fondamentale implementare la corretta informazione intorno ai disturbi nell’alimentazione, per facilitare la comprensione dei meccanismi psico-biologici che favoriscono la malattia e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso un individuazione precoce del disturbo e un intervento tempestivo. Fondamentali per il successo del trattamento sono, infatti, la diagnosi precoce della malattia ed un intervento il prima possibile dall’esordio, affidato a professionisti esperti nel problema.
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