ANORESSIA: 2 SINTOMI
Come riconoscere un problema di anoressia dai primi segnali? Quando i pazienti o i parenti dei pazienti mi chiedono come riconoscere i segnali di un disturbo alimentare, mi spendo molto nel descrivere e ricercare due segnali che non sono (in apparenza) legati a problemi con il cibo, ma vanno tenuti d’occhio.
Vi racconto due sintomi fondamentali dell’anoressia, sintomi che non definirei “classici” ma che restano fondamentali per questo disturbo:
- L’egosintonia
- L’iperattività motoria
Mentre ci si concentra sui sintomi classici dell’anoressia nervosa, spesso si mettono in disparte questi due aspetti molto importanti, ovvero la difesa strenua dell’equilibrio sintomatico anoressico (frutto dell’egosintonia) e l’iperattività motoria.
“Egosintonico” è una delle tante parole inventate da Freud e prese in prestito dalla psichiatria e dalla psicologia. Per fenomeno “egosintonico” si intende una condizione psichica che il soggetto integra nella sua mente rendendola assolutamente coerente con i comportamenti, gli stati d’animo, emozioni che la persona vive tutti i giorni, una cosa che non crea assolutamente disagio internamente.
Nel caso dell’anoressia, avere paura di mangiare, il vincere la fame, i rituali agiti prima, durante e dopo il pasto, lo sminuzzamento del cibo, l’evitamento dei cibi fobici, sono tutti comportamenti che non vengono vissuti come sgradevoli, incoerenti o disturbanti ma al contrario vengono percepiti come rassicuranti e integrati nella propria esperienza di vita.
L’egosintonia dell’anoressia è il sintomo peggiore. Anche di fronte alla ragazzo o al ragazzo più motivato alla cura della propria condizione anoressica, ci sarà sempre un’area di resistenza che rappresenterà il nocciolo duro del disturbo. L’egosintonia è l’aspetto che meglio ci fa comprendere come mai le persone affette da anoressia non accettano di curarsi, boicottano le cure, oppure hanno un basso grado di aderenza ai piani terapeutici.
Per le persone affette da anoressia, la propria condizione non è vissuta come un disturbo o una malattia da curare, bensì come una propria scelta di vita, come la sola soluzione ai problemi esistenziali e una cosa che rende soddisfatte di sé.
Ogni percorso terapeutico dovrebbe partire da questo presupposto, il rischio, altrimenti, è che si parli a vuoto!
Alcuni anni fa fecero degli esperimenti interessanti sui topini. Presero due gruppi di topi, il Gruppo A e il Gruppo B e misero entrambi i gruppi a digiuno. Il gruppo A era messo a riposo, invece i topini del Gruppo B, mentre erano esposti al digiuno, venivano spinti a fare attività motoria sulla ruota. L’esperimento si concluse con la somministrazione di cibo dopo alcuni giorni di digiuno ad entrambi i gruppi. I ricercatori scoprirono che i topi del gruppo A ripresero a mangiare senza alcun problema, invece quelli del Gruppo B si mostravano inappetenti nonostante il periodo di astinenza dal cibo. Da questo esperimento di produsse un modello teorico denominato ABA – Activity Based Anorexia ovvero l’anoressia legata al movimento fisico.
L’iperattività motoria è un sintomo molto grave e molto serio dell’anoressia. La stragrande maggioranza dei soggetti anoressici soffre di iperattività motoria.
Il movimento fisico, infatti, diventa un meccanismo di dipendenza che compensa la mancata gratificazione da cibo. Spesso i ragazzi e le ragazze che iniziano diete drastiche per dimagrire associano anche una intensa attività fisica. Tale mix è l’anticamera dell’anoressia che si baserà sul digiuno e sull’iperattività fisica.
L’attività motoria è simile ad una dipendenza da sostanza, infatti, la persona affetta da anoressia ha una spinta compulsiva la movimento e percepisce una necessità irrefrenabile a muoversi sino allo sfinimento.
Spesso l’iperattività motoria viene vista come un meccanismo di compenso tipico delle persone anoressiche atto a bruciare le calorie assorbite con il cibo. Questo modo di vedere le cose è parziale oltre che forviante poiché non pone l’accento su tutti i meccanismi di dipendenza che si nascondono dietro i disturbi alimentari.
L’egosintonia e l’iperattività motoria sono due sintomi importanti e molto caratterizzanti la sofferenza anoressica a cui bisogna assolutamente prestare attenzione come campanelli d’allarme.
(Fonte Leonardo Mendolicchio)
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