ANORESSIA COME INIZIA
Come inizia l’anoressia? Come si manifesta all’esordio? All’inizio c’è la cosiddetta “luna di miele” dell’anoressia: la persona si sente onnipotente nel controllare la propria fame e il proprio corpo, si sente ancora grasso (dispercezione e dismorfismo), ha realmente più energia, quindi se le parlate di malattia, il malato siete voi: voi che mangiate a ogni pasto, che non vi sapete controllare, che non vi purificate con l’acqua, che non vi muovete. Molte pazienti con anoressia (ma anche con binge eating) raccontano stupite di come vedendo mangiare gli altri non capiscano come possano farlo senza rimorsi e senza pensarci tutto il giorno. Quando l’ossessione di cui si nutre l’anoressia è molto potente, molto invasiva, la persona è come alienata dalla realtà e da un esame autentico con se stessa, quindi impossibilitata a capire ogni buon argomento di ragione. Se voi dite a una persona con anoressia che è malata, penserà che volete farla ingrassare, se le dite che fa schifo penserà che sta perdendo peso (perciò ben per lei), se le dite che la trovate meglio penserà che sta ricominciando ad ingrassare e così via.
Tutti gli argomenti razionali -la fame del mondo, i bambini che muoiono di fame o gravemente malati, di contro loro che sono belle, sane e giovani e che non gli manca niente-, ebbene tutte queste buone ragioni non valgono niente di fronte alla loro ossessione e all’anoressia. E’ vero, apparentemente non gli mancherebbe niente, tranne se stesse…Anzi cercare di argomentare in questo modo non fa che aumentare il loro senso di inadeguatezza ed estraneità da sé. Per riportarli alla realtà in modo efficace bisogna incidere sull’unico argomento che sentono e quindi vivono come negativo: l’ossessione. Nell’anoressia il pensiero del cibo e del peso prende tutto il tempo possibile e spende tutte le energie psichiche disponibili. Se si riesce a far capire che l’ossessione e i pensieri relativi a cosa e quanto mangiare, al proprio corpo e alla propria forma fisica, al peso chiederanno sempre più spazio ed energie e toglieranno sempre più vita, ma senza risolvere nulla in verità, si è aperta una possibilità di dialogo e di vittoria. Per questo è importante entrare in azione prima possibile per evitare che l’anoressia divenga un’abitudine a pensare, l’unico mezzo per affrontare la vita. L’anoressia è il risultato di uno squilibrio emotivo che ha bisogno del corpo per esprimersi e la cui cura non si esaurisce affatto nel corpo, nella rieducazione alimentare, ma consiste nel risolvere gli stati emotivi che ne sono la causa.
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