ANORESSIA E CONTROLLO
La restrizione alimentare dell’anoressia rappresenta una sorta di ‘ancora di salvezza’ e strategia di coping verso ogni difficoltà e problema della vita. Il poter esercitare un fermo controllo e restringere l’alimentazione dona una sensazione di tranquillità e difesa contro ogni possibile ansia e preoccupazione. Ho ricevuto varie mail di ragazze che ammettevano a Natale di essere riuscite a mangiare solo le loro “quattro cose”, verdura, frutta, pesate e monitorate, pur di star tranquille sopravvivere alle festività senza venir sopraffate da un’ansia ingestibile. Come se il poter mangiare come tutti, introdurre nello stomaco cibi “normali” creasse una perdita di sicurezza, identità, tranquillità…Perché? Il pensiero di chi soffre di anoressia è spesso questo: “se ho il controllo su tutto, niente può andare storto!” Non importa quanto le cose possano andare effettivamente storte, quanto la vita possa essere un completo casino, piena di problemi ben più seri di quanto e cosa mangiare: l’idea che si sta restringendo l’alimentazione e quindi si ha il controllo su tutto rende immuni da ogni pensiero negativo. Inoltre il riuscire a non mangiare, il non cadere nella tentazione del cibo, fa sentire magicamente superiori, delle semi dee che non si abbuffano come gli altri (salvo poi magari abbuffarsi di nascosto, quando le tanto tenute redine all’improvviso scappano di mano…). La vita ruota completamente intorno al cibo, al pensiero di cosa mangiare, di cosa comprare, di come consumare le calorie introdotte. Chi soffre di anoressia ha il pensiero fisso del cibo, di cosa mangiare in modo controllato, di come evitare il cibo, dei sensi di colpa quando si presume di aver mangiato troppo (e troppo può essere anche un mandarino di troppo…). Tutta la giornata ruota intorno al cibo e ai pensieri ossessivi ad esso connessi, ad esempio riguardo al proprio corpo, ma questa è solo una difesa per non affrontare la vita e i problemi reali. Il sintomo è semplicemente un epifenomeno, i veri problemi per la persona si nascondono dietro ad esso. Ed è questo che si deve affrontare in un percorso terapeutico! In nessuno modo la restrizione alimentare e la sensazione di avere il controllo su tutto possono sollevare dai veri problemi, dalla percezione di non valere nulla, dall’autostima sotto i piedi. Attribuire valore solo al fatto di non mangiare e di essere magre, al fatto di riuscire a tenere tutto sotto controllo non potrà mai aiutare a creare una buona autostima, non arricchisce per niente la vita, non rende persone speciali. Anzi quello che sembra tenere alla larga tutti i veri problemi, alla fine ne crea talmente tanti che non riuscirei nemmeno ad elencarli tutti su questa pagina…L’anoressia lascia solo sconfitte e vuoto, il controllo non dà niente se non desolazione e perdita di vita, di tempo prezioso!
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