BAMBINI CHE RIFIUTANO IL CIBO
Escludendo che il bambino abbia problemi di salute, le ragioni per cui un bambino rifiuta il cibo durante i pasti potrebbero essere:
- Vuole mostrare di avere un certo controllo su qualcosa
- Sa che nel giro di poco tempo potrà avere accesso a un alimento che gli piace mangiare (dolcetti, cracker, patatine ecc.)
- Vuole vedere se gli proponete qualcosa che preferisce
- Nelle ore precedenti ha pasticciato con vari piccoli spuntini
- Rifiutando il cibo il bambino ottiene molte attenzioni
- Gli piace creare confusione a tavola e sfidare il genitore
Alcune domande chiave che il genitore dovrebbe porsi:
- Al momento di andare a tavola, il mio bambino ha veramente fame?
- Ha consumato qualche snack che gli ha tolto l’appetito? (anche semplici caramelle possono far diminuire l’appetito)
- Il momento del pranzo è per lui spiacevole (ad esempio deve interrompere attività più gradevoli)?
- Sto mettendo troppa pressione su di lui affinché mangi?
- Mio figlio mangia normalmente fuori casa con altre persone?
- Mi sento molto tesa quando è il momento di andare a tavola?
- Quando mio figlio rifiuta di mangiare me la prendo eccessivamente?
- Considero il rifiuto del cibo da parte di mio figlio come un rifiuto nei miei confronti?
- Mi aspetto che mio figlio mangi più di quanto ha effettivamente bisogno?
Evitare di forzare a tutti i costi il bambino a mangiare. Forse pensate che come genitori è vostro compito farlo mangiare, ma NON lo è! Il vostro compito è presentargli cibo gradevole e nutriente durante i pasti. E’ compito del bambino mangiare!
Pranzate assieme a vostro figlio. Evitate sia di impegnarvi in altre attività (ad esempio, svuotare la lavastoviglie, preparare una pietanza per altri membri della famiglia, telefonare, ecc.), sia di piazzarvi davanti al bambino e imboccarlo, una volta che abbia appreso ad utilizzare le posate. I pasti sono un’esperienza sociale ed anche in quei momenti il bambino apprende ciò che vede. Se vi aspettate che il bambino assaggi con curiosità qualcosa di nuovo, gli altri membri della famiglia dovranno dare l’esempio. Questo non significa necessariamente che se il bambino vede la mamma mangiare spinaci senz’altro la imiterà, ma ci saranno maggiori probabilità che si abitui ad accettare una varietà di alimenti. Un altro vantaggio nel pranzare a tavola assieme al bambino è dato dal fatto di poter immediatamente lodare e incoraggiare il bambino non appena prova ad assaggiare cose che in precedenza tendeva a rifiutare.
Coinvolgete il bambino nella scelta del menù e nella preparazione del pranzo. Chiedetegli cosa preferirebbe mangiare dandogli la possibilità di scegliere da una lista di pietanze che gli proporrete. Potete cercare su riviste di cucina immagini di alcune pietanze appetitose che siete in grado di preparare e mostratele al bambino. Ci sono maggiori probabilità che il bambino sia più interessato al pasto se in qualche modo ha contribuito alla sua scelta.
Non forzate il bambino a mangiare. Evitate assolutamente di obbligarlo a mangiare infilandogli il cibo in bocca mentre cerca di opporsi. Rischiereste di creare molta negatività associata al pasto e questo renderebbe il momento del pranzo sempre più sgradevole per il bambino. Inoltre il bambino imparerebbe a stare sulle difensive quando è il momento di pranzare e ciò lo porterebbe a mangiare sempre meno. Se questo è già successo, pazienza. L’importante è non ripetere questo errore e rassicurare il bambino che non succederà più. Se il bambino rifiuta energicamente di mangiare a pranzo avvisatelo che non potrà mangiare niente altro fino all’ora di merenda e se rifiuta la cena comunicategli che non potrà avere altro cibo fino a colazione. Evitate di dargli del latte prima di andare a letto se non ha cenato. Ricordate che se il bambino è sano, non gli farà male e non deperirà per aver saltato il pasto.
Fatevi sostituire da un altro familiare nel seguire il bambino durante i pasti. Se a causa di errori commessi il momento del pasto diventa un momento di lotta col bambino, può essere utile fare in modo che per un po’ di tempo sia un’altra persona (ad esempio l’altro genitore o la nonna) ad occuparsi del suo pasto. Questo può aiutare a creare un clima di minor tensione che può agevolare un cambiamento nelle abitudini alimentari.
Evitate che il bambino vi ascolti mentre parlate con altre persone dei suoi problemi alimentari. Di solito un bambino capisce ciò che ascolta molto di più di quanto gli adulti possano immaginare. Sentir parlare delle sue abitudini alimentari anche lontano dai pasti può accentuare la connotazione sgradevole che il cibo ha assunto per lui. Oppure può accadere che trovi gratificante essere al centro dell’attenzione e questo contribuirà a consolidare il suo rifiuto del cibo. E’ quindi importante che i genitori imparino a dissimulare la loro preoccupazione per quanto il bambino mangia soprattutto al momento del pasto. Se il cibo non viene associato a momenti di forte tensione e il bambino è più rilassato quando siede a tavola, è più probabile che gradualmente egli assuma abitudini alimentari più salutari.
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