BINGE EATING E CURA
Il Binge Eating è ad oggi il disturbo del comportamento alimentare che affligge più persone al mondo.
Il cibo diventa un modo per reprimere le emozioni negative. Più provate insoddisfazione nei propri confronti e più vi abbuffate perché detestate la persona che state diventando. Inizia un circolo senza fine. Mangiate quando provate ansia, mangiate quando siete tristi, mangiate quando siete stanchi. Il cibo è il miglior amico, non avendo più nessun’altra passione. Vi fa sentire bene, per qualche attimo. Non vi giudica come le persone attorno a voi.
Ricordiamo che nessuno sceglie un disturbo alimentare. Nessuno decide di gettarsi in questo vortice infinito. Nessuno vorrebbe alzarsi la mattina e trascorrere la giornata pensando solo al cibo o alla sua forma fisica. Nessuno desidererebbe abbuffarsi fino a stare male fisicamente. Nessuno metterebbe a rischio l’esistenza rinunciando a ciò che effettivamente ci tiene in vita. I disturbi del comportamento alimentare non sono capricci, “fasi della vita” o scelte.
L’aspetto più difficile nel percorso di cura del Binge Eating sarà quello di prendere coscienza dei pensieri trigger, ovvero di quei fattori che scatenano l’atteggiamento disfunzionale. L’abbuffata è un meccanismo mentale che si sviluppa nel cervello a seguito dei trigger.
Quando si presta ascolto alla voce che suggerisce l’abbuffata e lo si fa ripetutamente nel tempo, il Binge Eating sarà percepito come una strada percorribile ogni volta che incombe una situazione spiacevole. L’abbuffata inganna il cervello facendolo sentire per qualche attimo in uno stato di gioia, seguito da momenti di infinito disgusto e vergogna per se stessi.
Le abbuffate hanno sempre un’origine specifica ed è importante identificarla per porne fine, affinché si faccia emergere ciò che spesso cerchiamo di affogare attraverso il cibo e i comportamenti disfunzionali.
Molti pensano erratamente che non tenendo in dispensa e non comprando i cibi di cui si ha paura o di cui ci si abbuffa riescono ad evitare le abbuffate. Ma così facendo si pone troppa attenzione al cibo, quando questo non è il reale trigger delle abbuffate e più ci focalizziamo sul controllo del cibo e più lo desideriamo incontrollabilmente. Il controllo del cibo rende ossessionati.
Non cadete nell’errore che senza restrizioni alimentari vi abbufferete di continuo e prenderete peso all’infinito. Sono le restrizioni che causano l’abbuffata e tengono intrappolati in questo circolo vizioso.
Cosa fare dopo un’abbuffata? Non si tratta di uno sbaglio, ma di una lezione. Bisogna quindi cambiare prospettiva e vedere il Binge Eating come un maestro che si presenta per dirci qualcosa che non sapevamo di noi: magari siamo troppo stressati, troppo carichi di emozioni negative, stiamo restringendo troppo l’alimentazione, o siamo giudici troppo severi nei confronti di noi stessi.
Dopo un’abbuffata è importante cercare di non saltare i pasti per compensare: le restrizioni sono la causa numero uno delle abbuffate, quindi restringendo non si farà altro che continuare il ciclo dieta-abbuffata.
Il Binge Eating non è il problema, ma il segnale di un problema. Cercate presto un aiuto esperto per capire il vero problema e lavorarci sopra.
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