BULIMIA: CONSEGUENZE
Le alterazioni organiche che possono verificarsi nella bulimia nervosa sono meno imponenti di quelle dell’anoressia nervosa, ma spesso ne ricalcano alcuni aspetti. Esse sono dovute al deficit di alcuni nutrienti conseguente all’alimentazione sbilanciata e al vomito autoindotto e alla perdita di sali e liquidi in seguito alle condotte di eliminazione. A livello cutaneo, come nel caso dell’anoressia nervosa, la manifestazione più frequentemente riscontrabile è la secchezza della pelle, seguita dall’acne, dall’alopecia e dalla lanugo. Si può osservare il “segno di Russell” sulle nocche delle mani. Quando il vomito autoindotto è frequente, si possono verificare arrossamenti e ulcerazioni nelle regioni periorali, dovute ai succhi acidi rigurgitati. Più raramente si verificano petecchie peripalpebrali, emorragie congiuntivali e/o enfisema sottocutaneo a livello del collo, legati allo sforzo del vomito. A carico del sistema orogastroenterico le alterazioni più frequenti sono l’erosione dello smalto dentale, le carie dentali, le gengiviti irritative e l’ipertrofia delle ghiandole salivari. Quando la malattia è più avanzata, si possono avere: esofagiti, erosioni, ulcere e rotture dell’esofago; gastriti, sfiancamento delle pareti gastriche da eccesso di cibo; infiammazioni coliche, melanosi colica da uso improprio di lassativi antrachinonici. Sono a volte presenti epatomegalia e steatosi epatica, dilatazione dei dotti pancreatici, riduzione della secrezione stimolata degli enzimi pancreatici, pancreatiti da ristagno duodenale con reflusso duodeno-pancreatico. Le complicanze cardiovascolari sono essenzialmente quelle descritte per l’anoressia nervosa, secondarie agli squilibri elettrolitici che si possono verificare in seguito al vomito autoindotto ripetuto. La frequenza e la gravità di queste manifestazioni aumenta in rapporto all’entità dei comportamenti di eliminazione. A carico dell’apparato respiratorio si possono osservare pneumotorace spontaneo, enfisema e polmonite ab ingestis legati allo sforzo del vomito autoindotto. A livello metabolico possono essere presenti ipercolesterolemia e/o iperinsulinemia legate all’eccessiva introduzione di cibi ricchi di grassi e zuccheri. Le alterazioni ormonali sono molto meno frequenti e imponenti che nell’anoressia nervosa. A carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene può esservi sporadicamente ipercortisolemia e aumentata secrezione di deidroepiandrosterone surrenalico. La funzionalità ipotalamo-ipofiso-gonadica è in genere ben conservata, osservandosi solo nelle forme con comportamenti di eliminazione più gravi una ridotta secrezione di FSH, LH, estrogeni e progesterone e deficit ovulatorio, con eventuale amenorrea o dismenorrea, anche se il peso corporeo è normale. La funzionalità tiroidea è in genere ben conservata. La secrezione di GH e somatomedina è normale. I livelli di prolattina sono normali o diminuiti. Alcune delle alterazioni sopra riportate possono perdurare dopo la guarigione della malattia. Esse includono il “segno di Russell”, le alterazioni dentarie, l’ipertrofia delle ghiandole salivari, l’aumento della capacità gastrica, gli esiti delle rotture esofagee (fonte: “Quaderni del Ministero della Salute”).
Purtroppo, tali complicanze mediche risultano evidenti solo a stadi avanzati della malattia, cioè dopo ripetuti anni di sintomo, quindi molte persone che soffrono di bulimia non si curano dei possibili rischi in cui incorrono, pensando che il loro corpo non dia segnali e che loro non abbiano ripercussioni negative sulfisico. Invece è fondamentale ricordare l’importanza della pericolosità di questo sintomo, spesso anche tenuto nascosto ai genitori, quindi a maggior ragione pericoloso se protratto come pratica usuale ed abitudinaria per controllare il peso.
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