CIBO E COVID-19
In questo periodo di lockdown abbiamo assistito ad un cambiamento disarmante che nessuno si sarebbe mai aspettato di dover accogliere. Dal punto di vista psicologico, l’avvento dell’epidemia da Covid-19 ha richiamato in primo luogo l’attenzione sul pericolo: uno stato di allarme generalizzato e la conseguente attivazione psico-fisica, un senso di disorientamento, paura e ansia.
Lo stato di allarme così sperimentato, unito all’isolamento sociale, ha portato molti a rifugiarsi nel cibo, visto come fonte principale di sopravvivenza e sostentamento. I supermercati sono stati letteralmente saccheggiati da ondate di persone intente a fare scorte di beni alimentari di prima necessità (ad esempio la farina, la pasta), insieme a diversi prodotti non primari ma certamente reputati essenziali per il consumo e il vivere quotidiano (ad esempio la cioccolata, il cacao). Questi cibi soddisfano i bisogni legati alla sopravvivenza fisiologica, che si declinano in bisogni fisiologici (nutrirsi, dormire ecc.) e bisogni di sicurezza e protezione (protezione sia da pericoli esterni sia il bisogno di sicurezze interne alla persona). La scelta della cioccolata soddisfa un bisogno diverso, meno legato alla sopravvivenza, ovvero il bisogno di affetto e piacere: infatti, il consumo di cibi dolci o ipercalorici è collegato non tanto alla soddisfazione della fame fisica, quanto piuttosto a quella emotiva. Il sentirci emotivamente appagati dopo aver mangiato una barretta di cioccolato, cercare di rimediare al nostro senso di vuoto affettivo mangiando una cosa buona, un dolce o della pizza, ha proprio questa funzione, di reagire ad una data emozione -tristezza del non poter uscire, noia, solitudine- ricorrendo al cibo, in modo a volte inappropriato.
Stare a casa ci costringe a dover entrare in contatto con noi stessi e la nostra intimità più di quanto facessimo prima, e questo per alcuni può risultare difficile e talvolta doloroso, inoltre a volte è noioso. La soluzione può essere il cibo come forma di consolazione, declinandosi in abbuffate o consumo eccessivo di specifici alimenti. Però mangiare può trasformarsi anche in un momento di gioia e condivisione, per prendersi cura di sé cucinando cose buone che ci “coccolino”. Se da soli vi risulta difficile, potete cercare aiuto anche in questo momento…scrivi a info@spazioaiuto.it