COPPIA: AIUTO!
E’ sempre più frequente oggi constatare la rottura spesso unilaterale di una relazione di coppia e di un rapporto senza che emergano difficoltà o conflitti tali da rendere comprensibile a chi viene lasciato la propria responsabilità oggettiva riguardo all’abbandono subito, senza prima provare a chiedere aiuto. E’ anche frequente constatare l’assenza di sentimenti di vero dispiacere per l’altro, che al contrario viene spesso vissuto come inopportuno e “poco maturo” a causa dell’espressione del proprio dolore. Perché avviene questo, che porta a ritenere l’altro, con cui magari hai diviso tempo, vita, emozioni, figli, non più come una persona che sente, vuole, soffre, ma piuttosto come un estraneo fastidioso? Per riconoscere, al di là di noi stessi, l’esistenza reale di un altro, il suo valore oggettivo, le sue aspettative, è fondamentale uscire da un modello che ha solo l’IO al centro: bisogna essere in grado di cogliere il fatto che ogni nostro gesto, atteggiamento, scelta hanno ripercussioni su chi ci sta accanto, soprattutto su quelle più vicine. E’ quindi possibile che il nostro modo di agire provochi nell’altro sofferenza e disagio, così come il suo comportamento, modo di essere, di pensare e agire faccia soffrire noi, ma questo va assolutamente comunicato, con l’obiettivo di cercare aiuto, non possiamo aspettarci che l’altro possa leggere nella sfera di cristallo e poi presentarci di fronte e dire “non ti amo più!”.
Quando lavoro con le coppie in crisi, fin dal primo incontro cerco di concentrare la loro e mia attenzione su questa domanda cruciale: che cosa li ha fatti innamorare l’uno dell’altra? La delusione e il rancore che la coppia in difficoltà porta con sé possono essere capiti e modificati solo a partire dalla comprensione delle dinamiche, delle aspettative e delle immagini che si sono originate in ciascuno dei due fin dall’inizio della relazione di coppia, e che hanno fatto scattare la scelta reciproca. Nell’innamoramento non sono tanto o solamente le caratteristiche personali dell’altro a far scattare la scintilla, ma più ancora il tipo di dinamiche si attivano con lui/lei: se entrambi, ciascuno a modo suo, ritrovano nella nuova coppia assonanze significative, riconoscimenti inconsci, perché ciascuno dei due fornisce all’altro una parte che viene sentita come necessaria al proprio completamento. Spesso questa sensazione di pienezza iniziale viene meno, e la pronta risposta a questa condizione è lasciarsi, senza nemmeno provare un aiuto, senza nemmeno rispolverare i vissuti iniziali e chiedersi dove è finito tutto ciò, ma con la convinzione che fosse tutto una falsità. Invece è importante in una coppia farsi sempre aiutare prima di una separazione, anche per illuminare e chiarire sui propri bisogni e moventi inconsci, così da non fare più passi falsi una prossima volta.
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