COPPIA E TRADIMENTO
Sempre più spesso una coppia deve far fronte ad un tradimento. Un tempo monogamia significava una persona per la vita. Oggi, monogamia significa una persona per volta. Un tempo ci sposavamo, e facevamo sesso per la prima volta. Invece oggi ci sposiamo e smettiamo di fare sesso con altri. Il fatto è che la monogamia non ha nulla a che fare con l’amore.
Oggi la definizione di infedeltà continua a espandersi: sexting, guardare i porno, flirtare, essere attivo segretamente nelle app di appuntamenti. Poiché non c’è una definizione universalmente riconosciuta di che cosa costituisca infedeltà, la stima varia notevolmente, tra il 26% e il 75%. Come se non bastasse, noi tutti siamo contraddizioni viventi. Quindi il 95% di noi dirà che è terribilmente sbagliato da parte del nostro partner mentire su un’avventura, ma lo stesso numero dirà che è esattamente quello che faremmo se ne avessimo una.
Ora, questa è una definizione che mi piace di cosa sia un’avventura, riunisce tre elementi chiave: una relazione segreta, che è l’essenza di un’avventura; un legame in varia misura emotivo; e un’alchimia sessuale. Qui la parola chiave è alchimia, perché il brivido erotico è tale che il bacio che stai soltanto immaginando di dare può essere forte e seducente come ore e ore passate a fare l’amore. Come disse Marcel Proust, è la nostra immaginazione la causa dell’amore, non l’altra persona.
Insomma, non è mai stato così facile tradire e non è mai stato così difficile mantenere il segreto. E l’infedeltà non ha mai preteso un tale tributo psicologico. Quando il matrimonio era un affare economico, l’infedeltà minacciava la nostra sicurezza economica. Ma oggi che il matrimonio è un accordo romantico, l’infedeltà minaccia la nostra sicurezza emotiva. Paradossalmente, un tempo si ricorreva all’adulterio come spazio in cui cercare il vero amore. Oggi che cerchiamo l’amore nel matrimonio, l’adulterio lo distrugge.
Inoltre abbiamo un ideale romantico per cui ci rivolgiamo a una persona per soddisfare un’infinita lista di bisogni: essere l’amore più grande, il mio migliore amico, il miglior genitore, il mio fidato confidente, il mio compagno emozionale, il mio pari intellettuale. E io sono: la prescelta, l’unica, l’indispensabile, l’insostituibile, sono quella giusta. Ma l’infedeltà mi dice che non lo sono. È il tradimento estremo. L’infedeltà manda in frantumi la grande ambizione d’amore. Se nel corso della storia, l’infedeltà è sempre stata dolorosa, oggi è spesso traumatica, perché minaccia il nostro senso del sé.
A causa dell’ideale romantico, confidiamo nella fedeltà del nostro partner con fervore unico. Ma non siamo mai stati più inclini al tradimento, non perché oggi abbiamo più desideri, ma perché viviamo in un’epoca in cui ci sentiamo autorizzati a rincorrere i nostri desideri, perché questa è la cultura del “mi merito di essere felice”. Se un tempo si divorziava perché eravamo infelici, oggi si divorzia perché potremmo essere più felici. E se il divorzio portava grande vergogna, oggi, scegliere di rimanere quando si può andare è la nuova vergogna.
Contrariamente a quanto potete pensare, le avventure hanno poco a che fare con il sesso e molto di più con il desiderio: desiderio di attenzione, desiderio di sentirsi speciali, desiderio di sentirsi importanti. La struttura precisa di un’avventura, il fatto che non potrete mai avere il vostro amante, vi porta a volerlo. È di per se stesso una macchina del desiderio, perché l’incompletezza, l’ambiguità, ti fanno volere quello che non puoi avere.
Quando una coppia viene in terapia nel periodo successivo a un’avventura che è stata scoperta, dico loro sempre così: oggi in Occidente la maggior parte di noi avrà due o tre relazioni o matrimoni, alcuni di noi l’avranno con la stessa persona. Il vostro primo matrimonio è finito. Vi piacerebbe ricostruirne un secondo insieme?
(Fonte: Esther Perel, TED TALK)