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LA CURA DEI DISTURBI ALIMENTARI

LA CURA DEI DISTURBI ALIMENTARI

Forse chi starà leggendo questo post ne ha già piena consapevolezza, o forse lo sospetta, il fatto è che i disturbi alimentari non sono un problema di cibo e alimentazione appunto. Le vere problematiche stanno sotto, come l’iceberg che sta sotto la superficie dell’acqua. Il cibo, l’alimentazione, i chili, la bilancia, sono un capro espiatorio per coprire altri problemi e disagi sottostanti. Il primo passo nel percorso terapeutico è proprio cercare di capire e vedere qual è, o meglio quali sono, i problemi che si nascondono dietro al sintomo alimentare, anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata o obesità che sia. Spesso chi arriva in terapia e cerca una cura per uscire dal disturbo alimentare impiega e occupa la prima seduta a raccontare del sintomo e del comportamento alimentare errato. Ma la strada per la guarigione non è certo questa! Scopo della cura è scovare a fondo e sondare quali vere problematiche portano al sintomo, il quale non è che l’epifenomeno di un disturbo interiore che in realtà ha poco o niente a che fare con il cibo e il corpo. La restrizione alimentare, l’abbuffata, il vomito, il mangiare in maniera smodata sono nella realtà dei fatti delle strategie di coping per affrontare le problematiche della vita, ovvero delle maniere che il soggetto ha trovato e considerato funzionali per fare fronte a ciò che lo spaventa o non lo soddisfa oppure lo fa soffrire, e così via. Lavorare solo sul sintomo non permette di scavare e mettere faccia a faccia con i veri problemi che si celano sotto al disturbo stesso; non è certo un passo facile comprendere e ammettere che dietro al disturbo del comportamento alimentare si nascondono altre cose, così molteplici e variabili da persona a persona -fatiche personali, limiti difficili da accettare, disagi nelle relazioni, necessità di controllo, bisogno assoluto di perfezionismo-, proprio perché il sintomo esiste proprio per la necessità di nascondere questi problemi. L’anoressia, la bulimia, l’alimentazione incontrollata sono una bellissima soluzione che la persona pensa di aver trovato per ignorare i suoi veri problemi e far finta che non esistano. Peccato che alla fine questa pseudosoluzione adattativa porti con sé invece un marea di “effetti collaterali” ben peggiori dei problemi che stavano a monte. Solo che la persona che ci è caduta dentro se ne accorge spesso troppo tardi…Come primo passo è importante capire gli eventi e le vicende scatenanti che precedono il sintomo, cosa ha portato a restringere l’alimentazione o che cosa ha scatenato un’abbuffata? Perché ieri ho deciso, magari anche in maniera non consapevole, di mangiare poco oppure mi sono abbuffata? Vedere e ammettere cosa sta a monte del disturbo è la prima cosa per mettere a fuoco la vera natura dei problemi legati e sottostanti al disturbo del comportamento alimentare. E così lavorarci sopra, all’interno di una relazione terapeutica di sincera fiducia.

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