DIETA ED EMOZIONI
Spesso le persone si sottopongono a diete su diete, che finiscono solo per indebolire la perseveranza e azzerare l’autostima a causa di una bilancia, solo perché il numero che restituisce diventa anche la cifra del valore del proprio valore come persona, perché quei chilogrammi diventano chilometri che separano da quello che si vorrebbe diventare.
Il mio invito è quello di fuggire dalla bilancia, dall’ossessione per un numero, dal timore per il suo verdetto: il problema non sta lì, ma dentro di te.
Accede spesso che per distrarti e per non vedere le emozioni che stanno scomode, ricorri al cibo, un comportamento tipico della fame nervosa. Tutti provano emozioni: troppe cose da fare, lo stress, gli amici o il partner che sono stati sgarbati, o ci sono problemi in ufficio, o devi sostenere un esame e sei sotto pressione. Ecco che le emozioni ti assalgono e cosa fai? Mangi. Per questo la fame nervosa viene anche chiamata fame emotiva.
Abbuffarsi non è una soluzione efficace: anche se inizialmente può far star bene, rimane comunque una reazione automatica che lascia come conseguenza altro stress e senso di colpa. Durante un’abbuffata ci si sente distratti, si è altrove fisicamente e mentalmente, non si presta attenzione ai segnali del corpo e i pensieri sono annullati.
Quante volte hai cercato di sfuggire da situazioni che ti sembravano difficili da sostenete mangiando grandi quantità di cibi ipercalorici e alimenti grassi e dolci di cui non avevi assolutamente bisogno?
Alle emozioni non puoi sfuggire: in qualche modo si trasformeranno e se per affrontarle usi il cibo le vedrai comparire forse sotto forma di chili di troppo. Quindi è meglio farvi fronte prima possibile e capire da dove arrivano e qual è la loro natura.
In fondo le emozioni sono informative, cioè servono per dirci qualcosa e per darci informazioni, sono transitorie, cioè portano presto o tardi a un altro stato emotivo e sono temporanee, cioè possono cambiare nel tempo (non rimarrai triste o arrabbiato per sempre, il picco dell’emozione si abbasserà).
I comportamenti caotici col cibo sono legati alle emozioni dalle quali vorresti scappare, e queste sono legate ai tuoi pensieri, alle storie che ti racconti. Ma puoi sempre modificare l’atteggiamento che hai nei confronti dei tuoi pensieri, e quindi modificare la catena di emozioni e comportamenti.
Vivere con la fame nervosa è come vivere con un mostro dentro: ma la realtà è che il vero mostro è la nostra mente! Una mente che finora ti ha convinto a preferire una ricompensa immediata ma effimera rispetto a un vantaggio duraturo e stabile; a cercare un momento di distrazione immediato piuttosto che accettare quel dolore per poi sentirti più forte nel lungo periodo. Una mente che finora non ti ha permesso di rimanere fermo e che teme la noia, visto che ti ha sempre portato a cercare una distrazione nel cibo.
Insomma, la mente mente! (Fonte E. Mian)
Se vuoi imparare a gestire meglio i tuoi pensieri e cambiare il tuo rapporto con il cibo, scrivi a info@spazioaiuto.it