DISMORFISMO CORPOREO
Oggi si parla di Body Dismorphic Disorder, Disturbo da dismorfismo corporeo. Ovvero: quello strano complesso mentale per cui una persona percepisce il proprio corpo diverso da come è in realtà. Più grasso, giusto per fare un esempio. Avete presente quella foto della bionda anoressica che si vede paffuta nello specchio? Ecco, quella sarebbe in pratica la rappresentazione non tanto dell’anoressia, quanto di questo famigerato disturbo da dismorfismo corporeo.
Chiaramente, il Body Dismorsphic Disorder è l’accessorio trendy che arriva insieme al disturbo alimentare. In fondo, perché una persona che pesa quaranta chili può voler dimagrire ancora? Pochi giri di parole e discorsi filosofici qui. Perché tale persona si guarda nello specchio e non vede che è magra da fare schifo, anzi, vede che fa schifo perché dovrebbe dimagrire di più.
Personalmente, lo trovo un disturbo molto affascinante. E’ come se fra il nervo ottico ed il cervello ci fosse una specie di corto circuito, una distorsione che fa sì che l’immagine proiettata nella mente sia completamente diversa da quella che esiste nella realtà.
Però. C’è un però. Se c’è una cosa che non sopporto sono le giovani anoressiche che piagnucolano “io mi vedo grassa” ed incolpano il dismorfismo di tutte le loro pene. Non funziona così, troppo facile. A quaranta chili non ti vedi grasso. Puoi soffrire di dismorfismo corporeo, ma non sei cieco, le ossa che spuntano le vedi pure tu. E sei anche molto fiero e sollevato nel vederle. E se non le vedi hai comunque una bilancia, che probabilmente controlli ogni giorno, e sai benissimo di non essere sovrappeso. Chi soffre di disturbi alimentari e di dismorfismo si può anche vedere magro, ma mai abbastanza magro. Ragazze sull’orlo del ricovero non mi vedono affatto grasse, ma avrebbero volentieri continuato a perdere peso.
La verità è che il Body Dismorphic Disorder è solo una bugia perfettamente somatizzata. Chi soffre di disturbi alimentari si illude di avere del peso in eccesso – così ha una ragione simil-logica per rintanarsi ancora di più nella malattia. In pratica: non vuoi perdere peso perché ti vedi grassa, ma ti vedi grassa perché vuoi perdere peso. O, per la precisione, perché inconsciamente vuoi continuare ad avere un disturbo alimentare. Dopotutto, va da sé che il disturbo alimentare ha radici più profonde del semplice voglio-essere-magra-e-bella e queste radici certo non possono semplicemente scomparire appena si raggiunge il peso forma, tanto è vero che le tanto auspicate forme perfette sognate non si vedranno mai, nemmeno in estremo sottopeso.
(tratto da TrappolaperTopi)