DISORDINI ALIMENTARI
Cosa significa vivere con un disordine alimentare?
I disordini alimentari non sono capricci! Il complesso rapporto con il cibo e con il corpo é l’espressione di una sofferenza più profonda: si tratta di disturbi mentali che rappresentano la seconda causa di morte per i giovani tra i 14 e i 25 anni.
I disturbi alimentari non sono solo i più conosciuti anoressia, bulimia e binge eating. Esistono altri disturbi del comportamento alimentare, come disturbo evitante/restrittivo, ortoressia, bigoressia, drunkoressia, picacismo, e molti altri…
Chi ha un disordine del comportamento alimentare non è necessariamente sottopeso o sovrappeso: il peso da solo non determina la presenza o l’assenza di un disordine alimentare. Esiste l’anoressia nervosa per cui un peso corporeo significativamente basso è uno dei criteri diagnostici, ma un disordine alimentare non riesce sempre ad essere diagnosticato e non sempre si accompagna ad una brusca variazione di peso.
Secondo alcune statistiche, meno del 6% delle persone affette da anoressia nervosa è sottopeso da un punto di vista medico.
Per uscire da un disturbo del comportamento alimentare non basta un po’ di forza di volontà. I disordini alimentari sono patologie serie per cui c’è bisogno di un intervento mirato ed efficace.
Non è corretto ridurre i disordini alimentari solo al cibo e al peso corporeo, anzi questo contribuisce ad aumentarne gli stereotipi. E’ importante cercare di mantenere un atteggiamento non giudicante e aperto all’ascolto.
Pensare che guarire da un disordine alimentare significhi solo avere forza di volontà o considerarli solo dei capricci parte da un preconcetto: attribuire la condizione del proprio stato di salute alla forza di volontà, e questo può gravare negativamente sulla patologia. I disordini alimentari non sono capricci: ripetere ad una persona che può sforzarsi di mangiare rafforza il concetto che in fondo basta la forza di volontà e un po’ di impegno. Ma non è così…
Tante persone con disordini alimentari si sentono dire di essere viziate o si sentono ripetere frasi tipo “alla fine basta che ti impegni”.
Invece le cause di questi disturbi non sono tangibili e non hanno niente a che vedere con la razionalità. Si tratta di fenomeni che riguardano l’identità del soggetto, il suo mondo emotivo, e che generano confusione sia in coloro che osservano che nel soggetto stesso.
Scegliereste mai di avere una malattia che ogni giorno ti minaccia di morte? E penseresti mai che la guarigione di una malattia dipende solo da te? Direste mai ad una persona in gravi condizioni di impegnarsi nella cura? Senza dubbio no!
Quindi da un disordine alimentare non si guarisce con la forza di volontà perché esso è un sintomo psichico che dice di un profondo disagio interiore, che non riguarda il mondo razionale ma quello emotivo e psicologico.
Il concetto di forza di volontà può arrivare ad essere distruttivo, chi soffre di disordini alimentari si sente incompreso, solo e inadeguato, elementi che non fanno altro che rafforzare i sintomi.
Se soffri di un disordine alimentare, e hai domande o desideri un appuntamento, scrivi a info@spazioaiuto.it