DISTURBI ALIMENTARI E VACANZE
Eccoci arrivati alle tanto agognate vacanze, momento di relax e distensione per tutti noi che da mesi ormai attendavamo l’arrivo delle ferie come manna dal cielo…Invece per chi soffre di disturbi alimentari, anoressia, bulimia, binge o obesità, il periodo delle vacanze non è sempre sereno, felice e rilassante! Innanzitutto mare e stagione estiva significa scoprirsi, mettere a nudo quel corpo che per chi ha un Dca è diventato bersaglio del proprio malcontento e della propria insoddisfazione, un nemico contro cui ci accanisce e di cui non ci si prende certo cura. Un corpo che viene affamato, malnutrito, oppure riempito fino all’orlo e poi “rovesciato”, o ancora viene rimpinzato e poi lasciato a digiuno alternativamente. Fortuna per le anoressiche che spesso soffrono il freddo e quindi non amano scoprirsi se non con clima tropicale, ma per le altre l’estate e le temperature elevate significano fare i conti con la propria fisicità. Allora non si vede l’ora che torni l’inverno per coprirsi, celare il proprio detestato corpo sotto maglioni e giacche, invece che affrontare le tensioni che derivano dal mettersi in mostra con le proprie forme, che possono anche essere piacevoli, ma nella maggioranza dei casi per le persone con un disturbo alimentare sono fonte di disagio. Se no perché avrebbero canalizzato il proprio malessere, le proprie angosce su di un sintomo che con il fisico è in strettissima correlazione? Non solo, estate e vacanze spesso sono occasioni per cene con gli amici, gelati in compagnia, grigliate e così via, occasioni in cui il cibo è spesso un benvoluto invitato e ospite d’onore. Invece nei disturbi alimentari il cibo è un nemico odiato e temuto, fonte di stress, spesso usato come sfogo e non certo come modo per stare insieme agli altri con rilassatezza, strategia di coping per affrontare le fatiche della vita. Raccontava una mia cliente: “A volte succede che se mangio troppo a cena con gli altri, dopo mi sento debole, e spesso allora si innesca il circolo vizioso delle abbuffate. Quindi ho paura di mangiare, non so mai cosa mangiare, cosa mi fa bene.” Capite che i momenti di convivialità e di incontro con gli amici, con i familiari, legati intorno al cibo, sono fonte di notevole stress e ansia. Se voi che state leggendo non soffrite di un disturbo alimentare vi sembrerà alquanto strano, ma ci sono persone che piuttosto che affrontare il nemico cibo, temendo di perdere il controllo che nella loro routine quotidiana con il sintomo sentono di avere raggiunto, rinunciano a vacanze, gite e uscite con gli amici. Meglio starsene da soli, in compagnia del caro sintomo che se si è scelto un qualche vantaggio secondario lo darà, oltre a tanta sofferenza, che affrontare gli altri, il loro rapporto sereno col cibo e col corpo, la loro serenità…Io vi assicuro che questa serenità la potete riguadagnare anche voi che vi confrontate con un disturbo alimentare, capendo che questo vantaggio secondario del sintomo è fasullo e sopratutto non paragonabile alla sofferenza che vi porta il problema cibo. Allora forse l’estate può diventare il momento giusto per chiedere aiuto e uscire dai meandri dei Dca e dal dolore che vi provoca.
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