EMOZIONI E CIBO
La capacità di essere consapevoli delle proprie emozioni, richiede l’intenzione di risvegliarsi alla propria umanità ed essere presenti momento per momento.
Per sentire le proprie emozioni in maniera diretta, invece di negarle o anestetizzarle con il cibo, ci vuole un grande coraggio. Perché, malgrado tutta la gentilezza e la compassione che potete mettere in campo, un’emozione difficile rimarrà comunque spiacevole.
E se una certa dose di sofferenza è inevitabile, il bisogno di soffrire o la volontà di mitigare li dolore con li cibo sono opzionali. La mindfulness ci insegna che non solo riusciremo a sopravvivere alle emozione difficili, ma incontrandola a cuore aperto ne saremo arricchiti.
Approfondiamo ora nei dettagli come incontrare con consapevolezza le emozioni, descrivendo li processo passo per passo.
1. Riconoscere le emozioni presenti in ogni momento. Il primo passo consiste nel prendere coscienza di ciò che si prova ed è più complesso di quanto sembra. Quando sperimentate un’emozione attribuitele un nome (tenendo presente che, mentre la esaminate con attenzione, è possibile che si trasformi in qualcos’altro). Consideriamo, per esempio, la tristezza. Invece di dire Io sono triste, provate con: Sono consapevole della tristezza, o semplicemente C’è tristezza. In questo modo, togliendo “Io” dalla frase, cominciate a “spersonalizzare” l’emozione. Potete provare anche con: La tristezza è ciò che è presente in questo momento. Quest’approccio riconosce la natura transitoria delle emozioni. E vi aiuta a comprendere che voi e la tristezza non siete sinonimi: l’emozione che provate ora è solo un fenomeno passeggero.
2. Notare come viene sperimentata l’emozione nel corpo. In che parte del corpo sentite una particolare emozione? Potreste notare un senso di oppressione al petto, mal di stomaco o tensione della mandibola. Qualunque sensazione sia, limitatevi a osservarla con curiosità e gentilezza. Esaminandola, notate se e come cambia. Le emozioni difficili sono scatenate da una reazione corporea a uno stimolo (del vostro ambiente interno o esterno) percepito come una minaccia. Dedicate un po’ di tempo a scoprire come sentite un’emozione nel corpo.
3. Notare quali pensieri sono presenti. I pensieri e le emozioni vanno a braccetto. Quando il vostro corpo registra uno stimolo come minaccioso e invia un segnale all’area nel cervello deputata alla regolazione delle emozioni (il sistema limbico), in mezzo secondo un messaggio raggiunge il “cervello pensante” (la neocorteccia), suscitando un pensiero. I primi pensieri a emergere sono solitamente distorsioni cognitive in reazione alle emozioni e alle sensazioni corporee. Il vostro pensiero razionale sarà offuscato dall’emozione ma i pensieri non sono fatti reali. Ricordate che si tratta soltanto di un pensiero, riconoscetelo per quello che è e lasciatelo andare, invece di continuare a rimuginare e a farlo riecheggiare nella vostra testa.
4. Muoversi attivamente verso l’emozione. Una volta presa coscienza di quali emozioni state sentendo, quali sensazioni sperimentate nel corpo e quali pensieri avete in testa, avrete disinserito il pilota automatico e sarete pienamente risvegliati al momento presente. Giunti a questo punto, il vostro compito è imparare a rimanere con la vostra esperienza emotiva attuale. Questo è tipicamente un momento in cui vorreste scappare via, lottare e resistere, mangiare, o fare qualsiasi altra cosa pur di non softermarvi sul presente. Invece di ricorrere a queste strategie abituali, provate a non fare niente.
Quando un’emozione difficile, come la tristezza, emerge, limitatevi a dire a voi stessi con gentilezza: C’è tristezza. La tristezza è quello che c’è in questo momento. Personalmente, ho trovato questa pratica incredibilmente utile. A questo punto, forse scoprirete un’altra emozione collegata. Riconoscetela e sedetevi a fianco ogni emozione che emerge.
5. Continuare a ritornare sull’emozione. Potreste trovarvi a rimuginare sui pensieri che alimentano l’emozione. Potrebbe trattarsi di pensieri collegati a un’altra persona, a voi stessi o alla vostra vita. L’argomento non è importante. Spostate l’attenzione dal contenuto all’esperienza diretta dell’emozione. Senza più un contenuto ad alimentarla, l’emozione si diluisce, non può proseguire a lungo. È come per il fuoco: quando smettiamo di attizzare il falò con nuovi ramoscelli, la fiamma si estingue da sola. Allo steso modo, l’emozione finirà per smorzarsi se smettiamo di alimentarla con i pensieri.
Se desideri un aiuto per imparare a riconoscere e gestire le tue emozioni senza buttarle sul cibo in maniera automatica, scrivi a info@spazioaiuto.it o al 3389383650