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LA RELAZIONE DI COPPIA

LA RELAZIONE DI COPPIA

Il rapporto d’amore è il luogo dove possiamo non avere paura, dove ci esoneriamo reciprocamente dall’onere della prova di sentirci amati e dove possiamo confessarci a vicenda i nostri limiti e perdonarci. Tutto questo comporta, richiede, esige il timore, e cioè la non-assimilazione dell’altro a sé, la rinuncia a rendere l’altro come “io” ho bisogno che sia, in altre parole, la rinuncia al potere sull’altro. Il timore ha una prima connotazione: l’altro non è a mia misura. Ad esempio, credevo di avere bisogno che lui/lei fosse premuroso e arrendevole, ma quando lo/la scopro a suo modo irremovibile, sono posto di fronte al bivio: o grido alla delusione, al fallimento, allo scandalo, oppure mi lascio chiamare per nome dalla novità dell’altro, dal come è fatto, perfino dai suoi stessi limiti. La seconda connotazione del timore è che io non sono la misura dell’altro; non sono autorizzato a introdurre il se: “Se mi vuoi bene, allora…Fammi vedere che mi ami davvero se…e se…”. Il timore allora introduce la distanza, una distanza sana e regolata, altrimenti uno dei due si trasforma in invasore da cui ci si deve difendere, con sotterfugi e bugie. Schiere di genitori, purtroppo hanno detto al figlio/a: “Non dire a tuo padre/tua madre questo e quest’altro (ad esempio quanto costano i nuovi jeans che ti ho comprato) perché non capirebbe”: piccole bugie che al momento sembrano innocue, ma che costruiscono alla lunga un’atmosfera artificiosa e pesante. Non si sa più chi deve dire cosa, e così magari, proprio dentro le mura di casa circolano segreti che nessuno deve sapere, che tutti sanno, ma che nessuno può pronunciare. Tensioni altissime, che forse qualcuno in famiglia sta pagando molto care.

Il legame di coppia non è una botte piena a cui attingere, ognuno per sé; se ambedue non lavorano a favore della relazione, la relazione è destinata a spegnersi. “Darsi per scontato” è purtroppo una tentazione a portata di mano, perfino da fidanzati. Invece, prendere sul serio il timore significa non dare il legame per scontato, ed è una tappa fondamentale del cammino di coppia. Augurare a due di amarsi sempre come il primo giorno non solo è una romantica ingenuità, ma è chiedere loro un compito fortunatamente impossibile: essi impareranno ad amarsi da neo-coppia, da coppia-genitori, da coppia anziana. Ogni tappa comporta nuove scoperte, nuove ridefinizioni (anche dolorose) della relazione. I compiti di sviluppo della relazione di coppia non sono una sequela di opachi doveri, bensì la gioia e la fatica e l’ottimismo di costruire uno spazio mentale nuovo, in cui il singolo non va più in giro per il mondo come un io, ma come un noi, porta con sé l’altro in ragione delle decisioni, dei piccoli sogni, delle prospettive, dei valori comuni.

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