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MI SONO ABBUFFATA!

MI SONO ABBUFFATA!

“Mi sono abbuffata!”: cosa fare? Come chiedere aiuto? Perché mi succede? Queste sono alcune delle domande che conseguono ad un episodio di abbuffata compulsiva. Un’identità sempre più agganciata all’immagine corporea, un’offerta di cibo esasperata, l’enfatizzazione delle forme corporee e della magrezza, l’aumento dell’incidenza dell’obesità creano i presupposti per questo disturbo, nuovo e insidioso. Dopo un periodo di abbuffate frequenti che ha causato un aumento di peso importante la persona spesso tende a intraprendere cicli di dieting, tendenzialmente a forte carattere restrittivo e secondo le “mode” dietetiche del momento. Ma questo non fa che aumentare il problema delle abbuffate, in quanto la dieta interrotta da episodi di binge eating accresce la difficoltà a gestire gli stati emozionali senza ricorrere al cibo. Infatti il cibo e l’abbuffata rappresentano una strategia disfunzionale di regolazione emotiva, dove il cibo viene visto come un amico che consola nei momenti difficili e gratifica nei momenti felici, anche se lascia dietro di sé sensi di colpa e vergogna, oltre a qualche chilo in più. Le persone con binge eating non si rendono conto che limitare l’assunzione di cibo, con una dieta o pasti regolari molto scarsi, predispone ad una successiva crisi e abbuffata. Una delle caratteristiche più significative delle abbuffate è la perdita di controllo: i pazienti riferiscono di cadere in una sorta di trance, durante la quale non sono capaci di controllare se stessi nei confronti del cibo che si trovano davanti. Una volta innescato il meccanismo dell’abbuffata non è più possibile fermarsi né limitarsi, quasi come fosse presente in loro qualcosa che li spinge a li trascina nell’atto del mangiare. Durante l’abbuffata, l’atto del mangiare ridurrebbe nel breve termine il senso di ansia, donando una temporanea sensazione di sollievo. Quasi immediatamente però sopraggiungono sensazioni spiacevoli, come forti sensi di colpa, disgusto per se stessi, vergogna e depressione. Le persone con binge eating sembrano porre più attenzione agli effetti immediati dell’abbuffata nei confronti dello stato emotivo piuttosto che alle conseguenze che essa può avere sul loro peso. Salvo poi ritrovarsi in un circolo vizioso di malessere e bassa stima di sé dovuta al sovrappeso, che rende ancora più difficile liberarsi dal problema abbuffata.

Il corpo diventa il campo di battaglia tra il piacere procurato da cibo e bevande e la necessità di controllo, ma il divieto e le restrizione rischiano spesso di innescare meccanismi di trasgressione e perdita di controllo. L’abbondanza di cibo oggi presente impone un controllo, ma l’idea stessa di controllo induce l’ansia legata alla paura di perdere il controllo stesso e, quando questo viene applicato alla volontà di sottoporsi ad una restrizione dietetica, ci si ritrova spesso a mangiare di più, in quanto il controllo cosciente della assunzione di cibo è molto più difficoltoso della ricerca spontanea di esso. Se da soli non si riesce a disinnescare queste dinamiche e ci si ritrova a cadere di frequente (qualche volta al mese?) in un’abbuffata, è bene cercare un aiuto specifico per il problema.

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