MINDFUL EATING E ABITUDINI ALIMENTARI
Mindful Eating significa acquisire consapevolezza sulla fame e sul cibo in modo da sapere quando e di cosa abbiamo fame e quale cibo ci serve per soddisfare quella fame. Un altro aspetto importante nella Mindful Eating è diventare consapevoli delle abitudini e degli schemi alimentari che abbiamo sviluppato nella nostra vita. La nostra relazione col cibo è condizionata da migliaia di influenze: la nostra famiglia d’origine, la pubblicità, i libri, le riviste, la televisione, i film, le mode alimentari, i coetanei, il contesto, internet…
Spesso utilizziamo il cibo per celare o allontanare emozioni negative e voci interiori. Purtroppo queste voci non restano a lungo in silenzio: appena uscite dal letargo indotto dal cibo tornano a criticarvi e giudicarvi con rinnovata energia e più duramente di prima.
Molte persone non sono più capaci di sentire quando il corpo ha mangiato una quantità soddisfacente di cibo, gli unici segnali che sanno riconoscere sono il disagio da troppa fame e il disagio dell’aver mangiato troppo. La Mindful Eating insegna piano piano a recuperare confidenza con i propri segnali corporei di fame e giusta sazietà.
Molti schemi alimentari sono profondamente radicati dentro di noi e spesso ci ostacolano nel riconoscere la vera fame, ad esempio la regola che veniva spesso data ai bambini “Finisci tutto quello che hai nel piatto”. Queste abitudini e regole interiorizzate restano nascoste e ci limitano: come possiamo capire che si è attivato un vecchio schema di comportamento? Molti dei nostri schemi alimentari restano inconsci e ignoti a meno che qualcuno non ci aiuti a vederli.
In reazione ad avvenimenti avversi dell’infanzia, tutti sviluppiamo dei legami e dei ricordi specifici legati al cibo, nonché degli schemi e rigidità di comportamento di cui spesso non ci accorgiamo. A volte dobbiamo contare sulle osservazioni altrui per vedere in quali modi il nostro modo di mangiare sia particolare e legato alla nostra storia. Ad esempio molte persone hanno un cibo che per loro è quasi una droga: sono consapevoli che quando sono stressate, stanche, a disagio o arrabbiate, si buttano su quel cibo mangiandone più del dovuto. Spesso lo mangiano più velocemente del solito e dopo si sentono troppo pieni e in colpa. Alcuni diventano consapevoli che il loro scopo è mangiare così tanto da cadere in uno stato di torpore in modo da non sentire più le emozioni negative, la rabbia, lo stress, l’ansia, il dolore, la solitudine o la noia.
Lo scopo della Mindful Eating non è impedirci di utilizzare il cibo come conforto o anestetico. A volte capita di mangiare troppo o per cancellare un’emozione spiacevole. Lo scopo del mangiare consapevole però è che possiamo prendere coscienza di quando siamo sedotti dal desiderio di mangiare fino ad anestetizzarci. Questo spazio di consapevolezza ci regala la flessibilità e la libertà di vivere la vita con intenzione e di fare scelte più consapevoli e sane riguardo al cibo, a cosa e soprattutto quanto e come mangiamo.
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