MINDFUL EATING, MANGIARE CONSAPEVOLE
Mindful Eating significa mangiare in modo consapevole, portando ben presenti alla nostra coscienza e attenzione tutti i nostri sensi, che spesso non osserviamo quando mangiamo in modo automatico o incontrollato.
L’olfatto ad esempio è capace di riportarci indietro nel tempo in un istante, di calmarci o addirittura commuoverci, l’olfatto è il senso più antico e irrazionale che possediamo. Sappiamo che i neonati sono in grado di riconoscere l’odore del latte materno e che le memorie che si legano a questo senso risultano così arcaiche e indelebili, da influenzare le nostre scelte alimentari anche a distanza di molto tempo dalla loro origine.
Secondo alcuni neurofisiologi, l’odore contribuisce per il 90% alla percezione delle qualità gustative dei cibi: solo il 10% dei sapori che conosciamo sarebbe, dunque, dovuto all’azione delle papille gustative.
Uno dei pilastri della Mindful Eating è quindi la consapevolezza delle qualità sensoriali di quello che si sta mangiando e la connessione con l’intero bagaglio di sensazioni percepibili prima, durante e dopo i pasti. L’esplorazione sensoriale, dunque, è alla base del mangiare consapevole.
Mangiare consapevole vuol dire non solo riuscire a ridurre o eliminare dalla propria vita tutti quegli episodi alimentari inconsapevoli, come la gestione della noia o di altre emozioni negative attraverso il cibo, il mangiare oltre il punto di sazietà perché si è distratti dalla tv, dal cellulare o da altre informazioni o perché, “semplicemente”, si è sovrappensiero, o anche perché mangiamo e arriviamo a riempirci per bisogni emotivi e intrapsichici ben lontani dalla vera fame!
Mangiare consapevolmente vuol dire anche godersi molto di più il proprio pasto, creare un rapporto sereno con il cibo e sentirsi più soddisfatti di sé, del proprio corpo e di tutto il proprio vissuto alimentare.
Gli studiosi del comportamento alimentare sanno che i bambini molto piccoli sono dotati di una naturale capacità di autoregolazione, che però può essere offuscata dai condizionamenti sociali a partire dai tre anni di età. Quando la disconnessione dai segnali fisiologici di fame e sazietà diventa consistente e prevalgono altre spinte – come il desiderio di compiacere l’altro finendo tutto ciò che si ha nel piatto, o di terminare il pasto solo per poter poi andare a giocare o per aver diritto al dolce – la conseguenza è che si mangia più di quanto in realtà il nostro corpo ne abbia bisogno, con un conseguente sovrappeso o obesità.
Per ritrovare la saggezza infantile del proprio corpo nell’autoregolarsi e nel mangiare in modo consapevole, con benefici risultati per la salute, la bilancia e il benessere psicofisico generale, provate un percorso di Mindful Eating, scrivi a info@spazioaiuto.it.