MINDFUL EATING, NO DIETA!
Prestare attenzione a un’esperienza alimentare vissuta con tutti i nostri sensi amplificati (vedere, gustare, sentire, annusare, toccare). Testimoniare le risposte emotive e fisiche che si verificano prima, durante e dopo l’esperienza alimentare: ecco la definizione e il significato di Mindful Eating.
Mangiare consapevolmente non è una dieta; anzi, è molto lontano dall’esserlo! Usa una forma di meditazione chiamata “di consapevolezza”, che ti aiuta ad essere presente quando mangi e a riconoscere e gestire le tue emozioni e sensazioni fisiche in relazione al cibo.
L’uso di questo approccio ti aiuterà a raggiungere uno stato di piena consapevolezza delle tue esperienze, voglie e segnali fisici quando mangi, evitando di abbuffarti senza accorgertene e raggiungendo naturalmente la selezione e la preparazione del cibo che ti fa bene, rispettando la tua saggezza interiore.
Mangiare consapevole: come si fa? Concediti il pieno permesso di mangiare senza distrazioni e senza fretta (in piedi mai). Chiediti cosa vuoi veramente e non privartene. Sintonizzati su come ti fa sentire l’idea di mangiare quel particolare cibo.
Ribellati al tuo critico interiore (la “polizia alimentare”) che dice che “non dovresti” mangiare qualcosa. Puoi mangiare cosa vuoi, sempre. Crea il “momento del pasto”, preparando il piatto: colore, armonia, sapori. Gusta non solo il sapore ma anche la bellezza, l’armonia cromatica, l’odore e le emozioni che ti regala assaporarlo.
Elimina le convinzioni sul “cibo sbagliato”, concediti piccole coccole alimentari ogni giorno (specie il cibo che ti fa paura mangiare o di cui ti privi) e amati attraverso il cibo. Elimina il “ricatto morale” della mentalità della dieta. Ringrazia per il cibo che è sulla tua tavola.
Le persone seguono una dieta per molte ragioni, tra cui perdere peso, gestire un disordine con il cibo, aumentare la massa muscolare o migliorare le prestazioni sportive. I requisiti di queste diete possono essere diversi, appunto, ma c’è una cosa sola che tutti condividono: il giorno di “sgarro”.
Chiamato drammaticamente “cheat day” in inglese (il giorno del “tradimento”) o comida trampa (cibo “trappola”) in spagnolo, lo sgarrare nella dieta è una pausa programmata (un pasto, un giorno o addirittura più giorni), nella quale ci si può concedere uno strappo alla regola e alla routine con il cibo.
Ma come la mettiamo se soffri di disturbi alimentari? Nel mio lavoro di terapeuta mi sono ricreduta proprio su questo, tanto da passare dalla mentalità dello sgarro consapevole a quella della “coccola alimentare”. Il concetto di coccola alimentare nasce dal presupposto che nessun cibo è cattivo e che, soprattutto, non stai “tradendo” nessuno se lo mangi: è quanto spesso e con quale voracità lo mangi che conta davvero.
Più amiamo quello che mangiamo, anche su base quotidiana, e meno siamo tentati di mangiare sempre le stesse cose, strafare, sgarrare più del dovuto, dare uno shock al corpo e, nella peggiore delle ipotesi, ricadere nell’ennesima abbuffata.
Per vincere i disturbi alimentari oggi consiglio questo: non privarti di nulla, perché ciò che temi ti chiederà il conto! Infine, quando mangi di tutto e costantemente, puoi riscoprire la magia di dire “no” anche ad un cibo che ami: se in quel momento il tuo corpo non lo vuole, infatti, non ti forzerà a mangiarlo. Come? Grazie alla libertà dall’ossessione che ti sei conquistato con la consapevolezza e dimenticando regole, restrizioni e costrizioni! Assaporando, letteralmente, la libertà alimentare….
Se vuoi iniziare un percorso di Mindful Eating verso la libertà alimentare, scrivi a info@spazioaiuto.it