UOMO E NEVROSI
L’uomo moderno, a volte, vive una situazione di relativa schiavitù. Mi capita spesso di incontrare persone che mi fanno pensare “la gente non sta mica bene…”. La vita moderna sembra dettata dalla ragione, dalla logica. Ragione e logica sono cose fredde, cose senza corpo, eteree. L’uomo però un corpo ce l’ha, eccome! E quel corpo, sede di contraddizioni, parla con una sua, ormai flebile, voce: la voce dei bisogni. E qui inizia il vero dilemma: chi ascoltare? La millenaria sapienza delle profondità umane o il vociare delle nostre nevrosi? Difficile! Difficile, poiché anche la stridula voce della nevrosi sembra appartenerci. Qual è la verità? La voce dei bisogni è quella che ci suggerisce vere alternative al nostro schema esistenziale. Ci dice di avere consapevolezza che il nostro corpo produce richieste costanti, richieste che ci invitano ad appagare i bisogni profondi, poiché il nostro corpo è guidato, in tutte le sue manifestazioni, da un insaziabile bisogno di piacere. Ci dice che, a volte, il nostro agire è “ammalato”, che i veri valori li troviamo nel nostro sentire e non nel nostro pensare. Quella voce ci invita costantemente al cambiamento: ma la paura è forte. La paura alimenta il potere della nevrosi. La paura è il freno al cambiamento, all’armonia, alla sanità. Una terapia contiene anche la ricetta contro la paura. Quindi, se siete finiti a leggere questo blog, vi si propone una scelta. Una scelta difficile tra “inquinamento” e cambiamento. E come dice il proverbio “tentar non nuoce”, se questo può significare migliorare, magari anche solo in piccola parte, solamente nelle più piccole cose, la propria qualità di vita.
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